ROMA. L'algoritmo per i trasferimenti dei docenti "non è un'entità metafisica, è un modello matematico". Lo sottolinea la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini in un'intervista al Corriere della Sera in cui osserva che "abbiamo visto solo i prof 'deportati', in piazza, come gli 800 siciliani della scuola primaria che dovranno partire. Ma ci sono anche i 1.400, tantissime donne, che da anni insegnavano al Nord e che con questo piano sono rientrati in Sicilia". "Se qualche dirigente ha davvero chiesto alle docenti informazioni sui figli e su possibili aspettative in caso di gravidanze è grave. Anche i dirigenti dovranno essere valutati, e il modo in cui selezioneranno gli insegnanti sarà uno dei parametri per giudicarli", aggiunge. "Il concorso è per sua natura selettivo. Non stiamo bocciando tutti: si va verso una media del 50% dei promossi", spiega. "Stiamo vigilando in maniera sistematica. Con questi grandi numeri non è possibile del tutto escludere anomalie". Quella dei prof del Sud 'troppo generosi' con le lodi rispetto ai colleghi del Nord "è sicuramente una questione che dobbiamo accertare", dice Giannini, "e lo faremo attraverso la valutazione dei professori". La ministra aggiunge che il progetto con cui dal primo settembre si varerà lo stanziamento di 320 milioni di euro di fondi strutturali Ue per tenere aperte le scuole anche il pomeriggio è pensato per i ragazzi che non riescono a completare il percorso di studi: "Siamo al 14% di ragazzi che perdiamo per strada, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado, quando sono ancora praticamente bambini". "Più deboli i maschi e gli studenti di origine straniera. Ci sono regioni che hanno indici allarmanti, come la Sicilia, la Sardegna, la Campania". E questo significherà anche migliorare i dati dei test Invalsi: "È quello che spero e che penso avverrà". Sarebbe opportuno inserirli anche in quinta, dice, ma dovrebbero "affiancare" e non sostituire la maturità.