PALERMO. "Anch'io sono un ambientalista". Lo ha detto il parlamentare regionale del gruppo Misto Girolamo Fazio, intervenendo in aula all'Assemblea Regionale Siciliana nel corso dell'esame del ddl sul testo unico sull'edilizia. Fazio, autore dell'emendamento che prevedeva di sanare la condizione degli immobili costruiti in Sicilia fra il 1976 e il 1991 entro i 150 metri dal mare, ha preso la parola dopo la dichiarazione di inammissibilità dell'emendamento da parte della Presidenza dell'Ars.
"Questo Parlamento non sa cosa è successo - ha detto - quella che ho proposto non è una sanatoria: qui siamo di fronte ad un obbrobrio giuridico, è stato violato il principio della certezza del diritto. Voglio esprimere tutta la mia amarezza, solo adesso posso fare un ragionamento nella sede opportuna, cioè in quest'aula, su una condizione devastante nei confronti dei cittadini".
Fazio ha fatto riferimento alla condizione normativa in Sicilia fra il 1976 e il 1991, periodo in cui a suo dire "migliaia di siciliani sono diventati abusivi senza saperlo". Secondo il deputato, infatti, in quel periodo il divieto di costruzione entro la fascia dei 150 metri dal mare sarebbe arrivato non da una norma, ma da una interpretazione successiva, che ne avrebbe fatto discendere gli effetti in maniera retroattiva.
Durante il suo accalorato intervento, Fazio è stato interrotto dal presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone: "Onorevole Fazio, il suo intervento va avanti da più di 20 minuti. L'emendamento lo ritira o no?". Secca la risposta di Fazio: "Non ci penso neanche!".
La controreplica di Ardizzone non si è fatta attendere: "L'emendamento è dichiarato inammissibile". Inutili i tentativi di Fazio, che chiedeva di continuare a parlare. La Presidenza ha staccato il microfono, e la seduta è proseguita con gli interventi di altri parlamentari.
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