PALERMO. Cattiva gestione degli Ato in Sicilia, troppi dipendenti "inutili" e assunti per ragioni clientelari di consenso politico. Sull'Isola si è pensato di più ai voti che agli impianti e ai servizi negli ultimi anni. A denunciarlo questa mattina a Ditelo a Rgs è il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto. "Abbiamo ad oggi 150 netturbini che si occupano della raccolta dei rifiuti, quando ne basterebbero anche quasi la metà - ha sottolineato il sindaco Firetto -. E tutto questo si traduce in tasse per i cittadini, si carica sulle tariffe, non sul bilancio comunale e poi si apre la spirale: la tariffa è alta, i cittadini non pagano, non ci sono servizi. Noi tocchiamo sempre lo stesso tasto, lo abbiamo fatto ridiscutendo il rapporto con il nostro Ato, rimandando indietro una quantità di addetti che non ci competevano sulla base di una convenzione neanche formalizzata, ma in queste ore riceviamo richieste di convocazione in prefettura da parte di organismi sindacali per ragionare su questo. Lo trovo davvero stupefacente". In piena emergenza rifiuti siciliana che - stando a quanto sostiene Firetto - sta un po' rientrando, si continua comunque a vivere un'emergenza "complessiva" di tutta l'Isola, che c'è praticamente da sempre, e che riguarda le condizioni degli Ato. "In città - ha aggiunto poi il sindaco FIretto - abbiamo qualcosa come 90 tonnellate di rifiuti arretrati per le strade". E' contrario, invece, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nonchè presidente dell'Anci Sicilia, secondo il quale "la situazione è ancora molto grave", per cui non si è ancora usciti dall'emergenza rifiuti. "La parola magica - ha spiegato ai microfoni di Ditelo a Rgs - è impiantistica. In Sicilia c'è una carenza assoluta di impianti, non ci sono impianti di trasferenza, se non tre e sono tutti privati". Ma mancano anche gli impianti di compostaggio. "Bellolampo è l'unico impianto pubblico - ci tiene a sottolineare Orlando - in una città come Palermo che non ha appalti privati nel settore rifiuti". Discarica che, al momento, sta anche attraverso un momento di sovraccarico dovuto alle quantità di rifiuti che provengono dalle città metropolitane, almeno 200 tonnellate al giorno in più oltre alle 750 provenienti solo dal capoluogo. Motivo per cui, nei giorni scorsi, il presidente della Rap, Roberto Dolce, ha dovuto rallentare le operazioni di conferimento. Il rischio? L'impianto Tmb (Trattamento biologico meccanico) di Bellolampo sarebbe andato in tilt. E la città di Palermo non poteva correre questo rischio.