GIARDINI. "Noi diciamo no alla liberalizzazione della cannabis. Non possiamo parlare dei giovani e poi abbandonarli. Alcol e droga sono una piaga in questo momento. L'eroina è ritornata sul nostro mercato a basso prezzo. E' tornata, era inevitabile che tornasse, è un orientamento del business degli spacciatori. Ma dopo che per vent'anni le politiche anti-droga in questo Paese non si sono fatte... chi ha più visto le grandi campagne gli anni Ottanta?". Così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a Giardini Naxos alla Summer School della Fondazione Costruiamo il futuro. Si è fatto passare - ha aggiunto - un messaggio per cui è normale drogarsi, prendere la pillola per essere magra, per avere i muscoli, per fare sesso. Sulla marijuana che è un'altra roba assolutamente potenziata negli effetti psicotropi, tutte le campagne degli ultimi 15 anni sono per liberalizzarla. Ci si è fatta politica sulla cannabis. Ma come si fa a fare politica sugli adolescenti?. Noi diciamo no e deve esse l'occasione per mettere al centro dell'agenda italiana la lotta alle dipendenze: alcol, droga, gioco". Di parere opposto il senatore e sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, coordinatore dell'intergruppo parlamentare Cannabis legale: "Sempre più italiani comprendono che la 'droga libera' è proprio la 'droga proibita' e che il proibizionismo non cancella né riduce il mercato di hashish e marijuana, ma istituisce un monopolio criminale redditizio, rispetto a sostanze che sono consumate da milioni di italiani, con conseguenze sociali e sanitarie decisamente inferiori a quelle legate al consumo di droghe oggi legali, come alcolici e tabacchi. Chi vuole legalizzare la cannabis vuole regolamentare e sottoporre a una disciplina giuridica stringente un mercato che oggi, di fatto, non ha regole e non ha controlli". "Inoltre, come ha evidenziato la Direzione Nazionale Antimafia, che ha espresso il proprio parere favorevole alla legalizzazione - continua Della Vedova in un post di Facebook - chi vuole legalizzare la cannabis intende infliggere un colpo durissimo alle narcomafie. Miliardi di euro di facili profitti criminali grazie alla legalizzazione potrebbero convertirsi in entrate fiscali. Le organizzazioni criminali avrebbero meno potere e il bilancio pubblico più risorse, anche in termini di uomini e mezzi, da impiegare in iniziative importanti. L'avvio alla Camera domani della discussione sulla nostra proposta di legge - conclude Della Vedova - sarà l'ennesima occasione per ribadire il senso della nostra iniziativa", conclude.