ROMA. La legge sulle unioni civili è diventata pienamente operativa e ad agosto i sindaci o loro delegati potranno celebrare già le prime unioni gay. È stato infatti controfirmato oggi, dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, il dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che adotta le disposizioni transitorie per la tenuta dei registri negli archivi dello stato civile, sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. «Una firma che cambia l'Italia» twitta il sottosegretario Ivan Scalfarotto; «una firma storica» afferma la 'madrina' della legge 76, Monica Cirinnà. La firma del ministro arriva all'indomani del parere favorevole del Consiglio di Stato sullo schema di decreto, che entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Entro cinque giorni dall'entrata in vigore, poi, il Ministero dell'Interno dovrà approvare con decreto le apposite formule di rito e la modulistica. Dunque, via libera alle prime celebrazioni già dal mese di agosto. In molti Comuni sono già attivi da giorni i numeri telefonici per le prenotazioni. «Con la firma del presidente del Consiglio Matteo Renzi e la controfirma del ministro della Giustizia Andrea Orlando, il decreto transitorio sarà finalmente operativo. Ringraziamo il Governo per aver voluto recepire le osservazioni del Consiglio di Stato, dando immediata e concreta attuazione alla legge sulle unioni civili» esulta Simona Clivia Zucchett, vice presidente nazionale di Equality Italia. E per il presidente dell'associazione, Aurelio Mancuso, che è anche membro della Commissione nazionale di Garanzia del Pd, «oggi inizia una nuova storia, che grazie all'impegno del Pd, supera decenni di odiose discriminazioni». Soddisfatta la senatrice Cirinnà, relatrice della legge faticosamente portata a casa dopo decenni di stop and go parlamentari. «La firma del governo sul decreto attuativo sulle unioni civili segna in modo definitivo e storico il corso dei diritti civili del nostro Paese. La legge diventa così pienamente operativa e tutti i Comuni sono ora in grado, nel giro di pochi giorni, di celebrare le prime unioni. È il punto di arrivo di una riforma epocale, attesa da troppo tempo, che consentirà finalmente piena cittadinanza a tante coppie. Da oggi la stagione dei diritti, voluta con tenacia dal governo Renzi, è una realtà insindacabile e, con una certa emozione, auguro tanta felicità a tutti quegli uomini e quelle donne che vorranno e, finalmente, potranno vedere riconosciuto il loro amore».