ROMA. «Maggioranza e opposizione devono ragionare su un percorso condiviso per definire urgentemente un nuovo patto per il Paese». Lo afferma il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un'intervista al Foglio in cui ribadisce il Sì al referendum, apre a una revisione del sistema elettorale e invita l'Occidente a vigilare sull' evoluzione della Turchia. «Condivido l'idea che su alcuni temi i maggiori schieramenti debbano trovare una condivisione delineando un nuovo patto per l' Italia, che a mio avviso andrebbe articolato su grandi temi obbligati sui quali è essenziale che non ci siano contrapposizioni: il ruolo del nostro paese in Europa, un piano per la crescita, l'occupazione, il Mezzogiorno; un intervento risoluto e condiviso rispetto al tema della prevenzione del terrorismo e della mobilitazione per sconfiggerlo; una unione di intenti rispetto alla politica dell'immigrazione e dell'asilo», dichiara Napolitano. In tema di referendum, Napolitano parla di «terrorismo psicologico messo in circolo da qualche propagandista del No su specifici difetti e su presunti rischi della riforma», e definisce «una sciagura farsi sfuggire oggi l'occasione di superare il bicameralismo paritario», grazie a cui poter «portare avanti molteplici riforme necessarie e già troppo a lungo ritardate». Quanto all'Italicum, con il tripolarismo «una revisione del sistema elettorale credo sia da considerare, nel senso di non puntare a tutti i costi sul ballottaggio, che rischia, nel contesto attuale, di lasciare la direzione del paese a una forza politica di troppo ristretta legittimazione nel voto del primo turno», osserva l'ex capo dello Stato, che invita Renzi a prendere una «iniziativa» in merito. Sulla minaccia del terrorismo, Napolitano sposa le parole dell'ex ministro ombra dei Labour Hilary Benn: contro l'Isis «le forze occidentali devono muoversi e organizzarsi con un tipo di schieramento analogo a quello che si costruì ai tempi della minaccia nazista». In questo quadro dovrebbe schierarsi in modo più netto anche la Turchia, afferma l'ex Presidente, secondo cui «l'Europa e l'Occidente hanno il dovere di vigilare seriamente su Ankara. Occorre essere fermi contro l'integralismo e il fanatismo religiosi».