LAMPEDUSA. Un appello all'Europa, a ritrovare se stessa come patria dei diritti, è stato lanciato a Lampedusa dal presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha ricordato come l' accoglienza dei profughi sia non solo un dovere «morale» ma anche «giuridico», oltre che un'opportunità dinanzi al declino demografico del Vecchio continente. Grasso, sull'isola per un convegno sulla Carta di Roma (il codice deontologico dei giornalisti sui temi dei migranti) si è trovato ad assistere all'ennesimo arrivo di una nave con 125 immigrati: «Nei loro occhi - ha raccontato - ho visto la sofferenza, la fatica, ma anche la luce della speranza». Di qui «l'orgoglio» da lui espresso verso «l'umanità» degli abitanti di Lampedusa riconosciuta dal direttore dell'Unicef. «Io credo che a Lampedusa - ha poi detto Grasso durante il convegno - l'Europa o nasce o muore. O siamo capaci di essere davvero europei sin dal primo attimo in cui una persona in difficoltà bussa alla nostra porta, oppure siamo destinati ad un rapido declino, geopolitico e soprattutto morale». Il punto di partenza è considerare l'immigrazione «un fenomeno strutturale, non un'emergenza». «L'Europa - ha osservato il presidente del Senato - non ha avuto la capacità di capire per tempo» le primavere arabe o le tensioni in Siria e Iraq sfociate nella guerra. Crisi che sono anche alla base di flussi di profughi". La prima risposta, ha osservato, è allora "una vera strategia per il Mediterraneo dell'Unione, riportando qui il baricentro geopolitico dell'Europa unita". Quanto all'accoglienza "di chi fugge da conflitti, persecuzioni o fame«, »non è un'opzione, non è un atto di liberalità, di generosità - ha ammonito - è un dovere morale e giuridico di fornire protezione alle persone che sono costrette a lasciare le proprie case e di soccorrere chi è in pericolo in mare«. Qui Grasso ha ricordato le parole di Papa Francesco quando ha ricevuto il Karlpreis: (»L'Europa è la patria dei diritti umani e chiunque vi metta piede deve poterlo sperimentare«). In Italia, poi »il principio dell'accoglienza è scolpito nella nostra legge fondamentale in modo chiaro ed emozionante« all'articolo 10 della Costituzione: "Non solo chi sia soggetto a persecuzione personale, ma chiunque non possa godere, per qualsiasi ragione, delle libertà democratiche previste dalla nostra Costituzione ha diritto all'accoglienza". E poi, a fronte del declino demografico e sociale, "le migrazioni devono essere considerate come un'opportunità per dare nuova forza al continente che invecchia. Già oggi - ha sottolineato Grasso - le comunità immigrate in Italia e in Europa contribuiscono al benessere delle nostre società".