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Settimana decisiva per Raggi: giunta il 7 ma è caos nel M5s

ROMA. Si apre la settimana decisiva per Virginia Raggi: ultimi incontri, ultime scelte, prima dell'attesissima presentazione della sua giunta. Il giorno clou per i Cinque Stelle a Roma è giovedì 7 luglio, una data cerchiata in rosso sul calendario per due buone ragioni. Perchè si riunirà per la prima volta il consiglio comunale e perchè, appunto, il sindaco svelerà, a due settimane dalla proclamazione, tutti i nomi dei suoi assessori. «La quadra già c'è e le persone non mancano affatto», assicurano dal Campidoglio dopo che nei giorni scorsi era circolata pure l'ipotesi di uno slittamento della presentazione dell'esecutivo. «Per alcune caselle, addirittura, si sta scegliendo tra più possibilità», aggiungono le stesse fonti.

Ma in Campidoglio gli animi non sono affatto così sereni come si vorrebbe far credere. Il caso di Raffaele Marra, il dirigente pubblico (con precedenti esperienze con Gianni Alemanno e Renata Polverini) che è stato scelto per il ruolo di vicecapo di Gabinetto, ha annuvolato l'alba dell'Era Raggi. E ha iniettato veleni nella contesa, evidentemente già in atto, tra le correnti pentastellate, ora alle prese anche con il rimpallo delle responsabilità per la nomina. «A suo favore era intervenuta la Lombardi che lo conosceva...», mormora qualcuno nel movimento. «Una totale falsità», smentisce un altro esponente romano del M5S.

Sta di fatto che ora, dopo le polemiche interne e una telefonata che sarebbe intercorsa tra lo stesso Beppe Grillo e il primo cittadino, la decisione è stata presa. Marra a breve «sarà spostato ad altro incarico». Con lui potrebbe traslocare anche Daniele Frongia, braccio destro della Raggi e nominato capo di Gabinetto. Per lui si prospetta la possibilità di un altro ruolo: vicesindaco 'politico' di Raggi. La casella è ancora vuota e «se l'ipotesi dello spostamento di Frongia non dovesse concretizzarsi - si ragiona nel mini-direttorio romano -
potrebbe anche restare vuota per adesso». Rimandando ad un momento successivo, con acque magari meno agitate, la scelta di chi siederà sulla seconda poltrona di Palazzo Senatorio.

Da domani si terranno le ultime riunioni per chiudere sull'assetto definitivo della squadra, in vista dell'appuntamento del 7 luglio, alle 15. In gioco c'è la credibilità come forza di governo del Movimento non solo a Roma, ma anche a livello nazionale, dove i pentastellati si propongono come principale forza politica alternativa al Pd. Tant'è che è proprio il Partito Democratico tra i primi a partire all'attacco sulla situazione della Capitale. «Roma è ancora senza giunta, unica città in Italia. La Raggi, bloccata fra veti e dossier, dimostra una incapacità di governo da far paura», affonda il deputato Marco Miccoli. Mentre da Scelta Civica si fa sentire Gianfranco Librandi: «Mentre la città è al collasso, il sindaco Raggi è persa nei meandri del manuale Cencelli, con telefonate che arrivano da Milano (Casaleggio) e da Genova (Grillo) per condizionare la scelta degli assessori di Roma, mediando tra le varie correnti. Praticamente, un sindaco commissariato».

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