ROMA. «Non vedo in Parlamento una maggioranza per una legge alternativa» all'Italicum. Lo dice il premier Matteo Renzi a 'L'Intervistà a Maria Latella su SkyTg 24.Ci sarà un rimpasto? «No», continua Renzi. D'Alema che vota no al referendum «ha tutti i diritti di votare ciò che crede e francamente credo sia difficile imporre qualcosa a D'Alema. A me, però, piacerebbe discutere nel merito». Alla domanda se comunque stesse pensando di poter proporre modifiche (come dare il premio alla coalizione e non alle liste) Renzi replica: «mi picerebbe avere il potere di vita e di morte sulle leggi in Parlamento. Ma anche se alcuni lo pensano questa non è dittatura».«Il Referendum? Vorrei farlo prima possibile, non è su di me su di lei o su altri. Io sono pronto a trarre le conseguenze perchè sono un leader e non posso far finta di niente. Ma, la domanda è: volete ridurre il numero dei parlamentari, semplificare i rapporti tra Regioni e Stato, fare in modo che una sola Camera dia la fiducia. Sono altri che vogliono personalizzare contro di me il referendum come elemento di battaglia politica interna». In Settimana «incontrerò i capigruppo di tutte le forze parlamentari e se ci sarà da discutere discuteremo ma oggi è il tempo del dolore». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a l'Intervista di Maria Latella a SkyTg24 parlando della strage di Dacca. «Siamo una grande famiglia colpita da un dolore, ci sono divisioni politiche ma poi i valori grandi forti della grande famiglia italiana. Ringrazio il Presidente della Repubblica che ha scelto di interrompere il suo viaggio per stare vicino alle famiglie. Tutta la fase della discussione politica deve essere all'insegna dell'interesse nazionale e della Patria». «L'Isis sta perdendo sul terreno a livello militare, in Siria, In Iraq , in Libia. Lo spazio di territorio occupato dal cosiddetto Stato islamico è ridotto. Ma pugno di ferro con chi pensa di portare da noi quei valori, una strategia basata su odio e terrore. Importante l'aspetto dell'educazione: dobbiamo distruggerli senza pietà ma anche evitare che la prossima generazione sia come questa». E, infine, la Brexit che, secondo il premier, «è stata basata sulla paura, la strumentalizzazione del referendum e sarà un problema soprattutto per loro. Ma l'Europa non può continuare ad essere incentrata su politiche di austerithy. Spero che il referendum britannico con il suo carico di conseguenze negative possa aiutare l'Europa a darsi una svegliata, possa esser un occasione».