PARIGI. «Ottima sintonia fra Italia e Francia» durante la cena informale di questa sera all'Eliseo fra il presidente francese, Francois Hollande, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ora bisogna rilanciare l'Unione europea e l'incontro a tre che ci sarà a Berlino con la cancelliera Angela Merkel sarà determinate per mettere a punto la reazione dell'Europa dopo il terremoto Brexit. Secondo fonti italiane infatti, tra Renzi e Hollande si è registrata «ottima chimica», in particolare sui temi di orizzonte.
Una consonanza essenziale proprio in vista dell'appuntamento a tre di Berlino - lunedì pomeriggio fra Renzi, la cancelliera Angela Merkel e Hollande - che viene considerato di grande importanza sia da Roma che da Parigi. «Ci sarà sicuramente Matteo Renzi...»: con queste parole - nella prima dichiarazione ieri mattina subito dopo lo shock della Brexit - Francois Hollande spiegava per sommi capi ai francesi come corre ai ripari l'Unione europea: con una riunione della «cellula di crisi» a Berlino, Merkel più i due grandi Paesi fondatori rimasti. Ai quali si aggiunge Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo.
Ma prima il premier Matteo Renzi è volato a Parigi per un pre-consulto con Hollande che ha più di una ragione per esserci: si cerca di concordare le posizioni dei due Paesi latini per dare nuovo slancio riformatore al Pse (il gruppo italiano è decisamente il più numeroso) e calibrare i toni per convincere Angela Merkel che è proprio l'ora di allargare le maglie del rigore tedesco. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung già parla di «nuovo direttorio» e spiega oggi che la prima reazione della cancelliera è stata di «assumere la leadership anche in questa crisi» e di affidarsi subito a Francia e Italia.
Una guida a tre dell'Ue ora che Londra si è chiamata fuori, ma anche un preciso segnale al capo dell'Eliseo, che pensava - anche per tentare un difficile rilancio all'interno - di sedersi sul ponte di comando da solo accanto alla Merkel: «Francois Hollande è stato colto di sorpresa dal desiderio della cancelliera di non limitare il primo colloquio a uno scambio franco-tedesco. Ma nonostante le ambizioni del presidente francese un sano realismo lo porterà a collaborare strettamente con il premier italiano con il quale, peraltro, le posizioni politiche su crescita e flessibilità sono più simili. A questo punto, Hollande ha addirittura giocato d'anticipo: cena preparatoria all'Eliseo con Renzi, a sgomberare l'orizzonte dalle nubi.
Domani a Berlino, i tre saranno una squadra, Roma e Parigi parleranno con una sola voce davanti alla Merkel. Oggi a Berlino c'era il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, per la riunione dei 6 paesi fondatori: »una delle risposte che gli europei aspettano per dare una prospettiva al futuro dell'Europa riguarda la capacità di avere politiche comuni sull'immigrazione«. Con riferimento esplicito al Consiglio Ue della prossima settimana, dal quale l'Italia si aspetta »decisioni rilevanti«. Il presidente del Consiglio è arrivato al termine di un pomeriggio in cui Hollande ha ricevuto uno dopo l'altro i capi dell'opposizione, i responsabili dei partiti, i capigruppo parlamentari. Prima della cena con Renzi, usciva dall'Eliseo l'ultimo degli uomini politici consultati per la crisi, il centrista Francois Bayrou. Renzi, prima di lasciare Roma per la missione all'Eliseo, ha invece consultato a palazzo Chigi i ministri dell'Economia Pier Carlo Padoan e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Gentiloni è stato contattato al telefono.
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