PALERMO. È stata approvata l'intesa sottoscritta tra il presidente della Regione e il presidente del Consiglio che sblocca i 500 milioni destinati alla Sicilia, una parte del budget assegnato all'Isola in virtù della riscrittura degli accordi Stato-Regione.
"Con la nuova fase che si apre – spiega il governatore Rosario Crocetta – si dovranno intensificare le politiche di coesione sociale, attraverso il pieno avvio della programmazione comunitaria, con il sostegno alle piccole e medie imprese, attraverso politiche di solidarietà per le fasce più deboli: giovani e disoccupati. Risanati i conti bisogna ripartire dagli ultimi. Grazie al presidente del Consiglio e al governo nazionale, grazie ai miei assessori che in questi anni – conclude Crocetta – hanno lavorato al mio fianco per risanare i conti della Sicilia”.
I 500 milioni dovrebbero essere materialmente spendibili a luglio e quindi la Regione potrà scongelare altrettante risorse che a febbraio, durante l’approvazione della Finanziaria, erano state prudenzialmente congelate. Ad attendere queste risorse ci sono soprattutto i Comuni, i precari e vari enti regionali.
I primi 900 milioni erano stati assegnati a dicembre. In vista dei prossimi anni dovrebbe essere anche approvata una revisione dello Statuto che permetterà di rendere stabili questi trasferimenti statali. In cambio la Sicilia si è impegnata a varare un piano di riforme che allineeranno la Regione al resto d’Italia nei principali settori.
È stata infatti siglata ed approvata inoltre dal Consiglio dei Ministri, l'intesa Stato – Regione che riconosce alla Regione siciliana un modello di entrate allineato a quello utilizzato per le altre regioni a statuto speciale. “E' un fatto storico” – affermano Crocetta e Baccei – sottolineando che l'accordo raggiunto è frutto della cooperazione fattiva con il Governo nazionale e un giusto riconoscimento alla politica di risanamento finanziario che la Regione ha impostato fin dal 2013, con risultati evidenti, confermati anche dal consuntivo del 2015 (+637 milioni di euro di avanzo) a fronte di un disavanzo di oltre due miliardi al 31/12/2012.
L'accordo rivede il sistema di entrate della Regione, cambiando lo schema vigente fin dal 1965, modificandone le norme di attuazione. Introduce un sistema che permetterà, a regime, di avere certezza delle entrate sulla base del “maturato”. A regime, l'intesa riconosce nuove e maggiori entrate, senza trasferimento di ulteriori funzioni da parte dello Stato, consentendo, tra le prime regioni in Italia, la possibilità di realizzare un equilibrio tra entrate e uscite basato sul principio del pareggio di bilancio.
Rigore e riqualificazione della spesa a fronte di entrate pluriennali certe. “Mettiamo definitivamente a posto i conti della Regione – dice il presidente – dopo tre anni di grandi sacrifici, diamo ai siciliani una Regione risanata evitando, una volta per tutte, lo spettro del default. Possiamo così avviare una nuova fase che potrà programmare il futuro dell'Isola.
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