ROMA. Per il Movimento 5 stelle è il momento della festa. I grillini conquistano Roma e Torino, vincendo in 19 dei 20 comuni in cui si sono presentati per le elezioni amministrative. I ballottaggi consegnano un risultato 'storico' per M5s, che ora punta al governo del Paese: "è solo l'inizio, ora tocca a noi", dice Beppe Grillo. Virginia Raggi e Chiara Appendino, rispettivamente con il 67,2 e il 54,5% delle preferenze, guideranno dunque la Capitale e il capoluogo piemontese dopo aver messo ko il Pd. "E' un momento storico, ora parte una nuova era", ha detto la prima sindaco donna di Roma. Le urne mostrano una sconfitta dei candidati Pd con l'eccezione di Bologna dove Merola è stato confermato il primo cittadino della città, lasciando indietro il centrodestra, e Milano, dove l'alleanza Berlusconi-Salvini non riesce nell'impresa: dopo un iniziale testa a testa con Stefano Parisi, Beppe Sala conquista la vittoria, facendo tirare un sospiro di sollievo ai Democratici. Senza sorpresa invece Napoli, dove si conferma la vittoria di De Magistris. I cinque stelle si confermano così una ''macchina da ballottaggi'', come sono stati definiti dall'Istituto Cattaneo. Raggi conquista il Campidoglio doppiando il rivale Roberto Giachetti, che riconosce per primo la sconfitta assumendosene le "responsabilità" e annunciando un'opposizione "costruttiva ma determinata". Il M5s non viene dunque penalizzato da un'affluenza in calo rispetto al primo turno un po' ovunque: nella capitale il dato ufficiale si attesta al 50,19% contro il 57,02% del 5 giugno. Dati simili anche a Torino, Milano, Bologna mentre a Napoli la percentuale scende addirittura al 35%. Ed è ovviamente festa nella sede del comitato elettorale dei cinquestelle, dove in serata è arrivato David Casaleggio ed è atteso Beppe Grillo. M5S che ora guardano a Palazzo Chigi: "Siamo pronti a governare", dice il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Se anche Forza Italia e la Lega puntano ad attribuire un valore nazionale alle elezioni amministrative con Mara Carfagna (portavoce dei deputati azzurri) che parla di "fallimento del renzismo" e Matteo Salvini che dice che gli italiani "non credono più a Renzi", i Democratici invece scelgono ovviamente la cautela: "A Roma - dice subito Ettore Rosato dopo la chiusura delle urne - pagano il disincanto degli elettori Pd". E poi assicura che il governo sarà vicino alla neosindaca, perché la priorità è il buongoverno della città. Ma il risultato, viene evidenziato in più occasioni dal capogruppo Pd, "non deve avere ricadute sul governo".