GELA. Sarà l'Unione europea a occuparsi del mancato passaggio dei comuni di Gela, Niscemi e Piazza Armerina dalle ex province di Caltanissetta e di Enna alla Città metropolitana di Catania, e per Licodia Eubea di transitare da Catania a Ragusa. Lo hanno comunicato i comitati promotori dei nuovi assetti territoriali che si sono rivolti al presidente della commissione europea, Jean Claude Junker e al
presidente del parlamento europeo, Martin Schulz accusando l'assemblea regionale siciliana di violazione dei principi di legalità, di democrazia e di autonomia locale.
La prima commissione «affari istituzionali», ha infatti bloccato tutto bocciando i quattro disegni di legge che avrebbero consentito le variazioni territoriali per quelle municipalità che avevano scelto, sulla base della legge regionale 15/15 di riforma delle Province, di transitare nelle nuove aggregazioni di comuni attraverso due delibere comunali a maggioranza qualificata e un referendum positivo avevano sancito.
Nemmeno un accorato appello al presidente della Repubblica ha avuto seguito. Ora i comitati hanno scritto ai vertici europei spiegando che «ci rivolgiamo a voi, come ultimo atto interlocutorio prima dell'azione giudiziaria, che inevitabilmente mostrerà quanti rischi corre la democrazia nelle periferie dell'Europa e quanta poca libertà e garanzia dei diritti e dei principi fondamentali di una democrazia compiuta caratterizzi la Sicilia».
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