ROMA. «C'è stata un'emorragia di consensi dovuta a diverse cause. Le principali sono due: la delusione degli elettori, che hanno visto ribaltato ancora una volta il risultato elettorale, è stato il quarto 'colpo di stato' indolore dal 1994 ad oggi, e il fatto che un'ignobile persecuzione giudiziaria ha tolto a Forza Italia il suo leader da parecchio tempo», «tuttavia non sono affatto pessimista». Lo afferma Silvio Berlusconi in una lunga intervista che apre il quotidiano Libero, dal titolo 'Occhio che risorgo'.
Berlusconi spiega di rivolgersi agli «elettori che ci hanno lasciato» ma «non hanno cambiato idea», «con persone nuove, idee nuove, i valori di sempre, la dignità della coerenza, spiegando loro che stare a casa e non votare significa proprio favorire tutto quello che vorrebbero combattere: l'immobilismo, la corruzione, l'oppressione fiscale, l'oppressione burocratica, l'oppressione giudiziaria».
Quanto all'alleanza con la Lega e la destra di Giorgia Meloni, osserva che «non esiste in nessuna parte del mondo una destra che con le sue sole forze riesca a governare un grande Paese. Anche in Austria ci sono andati vicini ma hanno perso. In tutte le democrazie, o prevale un centrodestra moderato, o prevale la sinistra»: «le posizioni della Lega sono legittime», ma se fossero le sole «Renzi avrebbe assicurata la poltrona di Palazzo Chigi per i prossimi vent'anni».
L'ex premier dice di aver fatto «un passo indietro» sul referendum quando ha capito che Renzi «voleva soltanto cucirsi un abito su misura, per consentirsi, grazie alla riforma costituzionale e alla nuova legge elettorale, di governare l'Italia anche con il voto di soltanto un italiano su sei».
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