Lunedì 23 Dicembre 2024

Renzi: "Sono deluso dalla minoranza Pd, sa solo spararmi"

ROMA. Le famiglie «soffrono, nel 2017 interverremo per loro. Ma la crisi demografica non si risolve con misure fiscali». Lo afferma in una intervista ad Avvenire, il premier Matteo Renzi, che torna anche sulle unioni civili, parlando di una «legge frutto di un equilibrio» ma assicurando al contempo che ora non ci sono «nuovi obiettivi». Sull'economia, Renzi promette di «far ripartire gli investimenti» mentre, sul fronte politico, lamenta: «Avevo chiesto una tregua nel Pd. Ogni giorno leader autorevoli cannoneggiano come neanche l'opposizione. Verdini? Nessun imbarazzo per lui». Sulla fede, Matteo Renzi dice: «È il valore più importante». «Sappiamo che le famiglie e il ceto medio soffrono ancora - spiega - : dunque nel 2017 interverremo per loro e con loro. Quanto e come lo stiamo valutando e lo decideremo a ottobre nella legge di stabilità». Sul fatto che nel governo pare esserci un «fronte del bonus» che si contrappone a chi vorrebbe una misura più organica, replica: « Il bonus bebè è un gesto di attenzione, non una misura strutturale. Giusto farlo, ma non è la risposta. La crisi demografica non si risolve con misure fiscali. Ma le misure fiscali che comunque faremo devono mettere al centro con più decisione la famiglia. Lo abbiamo detto e lo faremo. Come abbiamo mantenuto le altre promesse, dagli 80 euro fino all'Imu». Su Irpef, Ires, pensioni e Iva, «non potremo fare tutto, è ovvio», premette Renzi, «ma quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo è perchè il nostro governo ha cambiato passo in Europa. Grazie alle riforme abbiamo riconquistato credibilità. E le riforme hanno portato la flessibilità rispetto alle allucinanti regole del Fiscal compact, che pure i governi precedenti avevano firmato. Tutto quello che abbiamo fatto e faremo in termini di stimoli fiscali si deve alla capacità di fare le riforme». «Per mesi - osserva ancora Renzi - ci hanno detto che il Jobs act avrebbe creato più disoccupati. Adesso vediamo che non è così. Che i disoccupati calano e gli occupati aumentano: 400mila persone hanno trovato un lavoro, quasi sempre a tempo indeterminato. Crescono i mutui. Il vero problema è che dobbiamo far ripartire gli investimenti. Un esempio: nel biennio 2012-2013 con i governi Monti e Letta abbiamo fatto bandi di gara per 40 miliardi di euro, 20 l'anno. Con il nostro governo siamo passati a quasi 60 miliardi, 30 l'anno. Ma la media pre-crisi era più alta. Se non ripartono gli investimenti l'economia non tira». «Ecco perchè - sottolinea - con Delrio, Lotti, De Vincenti e tutta la squadra del Cipe siamo ossessionati dagli investimenti. Ed ecco perchè con Franceschini ho presentato i 500 milioni per le periferie a Venezia e i 50 milioni per il Porto Vecchio a Trieste». «Sì, sono deluso - ammette quindi Renzi sulla minoranza Pd -. Inutile girarci intorno. Avevo chiesto un minimo di sforzo per le amministrative. Una tregua nella polemica. Ogni giorno invece leader anche autorevoli cannoneggiano sul quartier generale con un linguaggio che non usano nemmeno le opposizioni più dure. Mi spiace, ma non posso farci niente. Noi siamo qui per ridare speranza agli italiani dopo che per anni la palude aveva inghiottito tutto: non ci faremo fermare da chi ha già avuto la sua possibilità di cambiare l'Italia e l'ha sprecata».

leggi l'articolo completo