
REGGIO CALABRIA. Venezia, Trieste e infine Scilla per rilanciare con mezzo miliardo di euro il piano periferie e riaprire, in maniera netta, il progetto del ponte sullo Stretto. E' un vero e proprio 'tour italiano' quello che mette in campo il premier Matteo Renzi ad una manciata d'ore dal G7 in Giappone e nell'ultimo weekend pre-amministrative.
Un tour per ribadire che, mentre "altri chiacchierano noi passiamo ai fatti" con l'obiettivo di "non sprecare più il bello che c'è nelle nostre Regioni", dal Friuli Venezia-Giulia alla Calabria. Ed è sulle infrastrutture che il premier, prima di buttarsi nella settimana elettorale con comizi a Torino, Milano e Roma, vuole puntare. A cominciare da quella forse più discussa, il ponte sullo Stretto di Messina.
"E' un'opera fattibile, i nostri ingegneri sono tra i migliori al mondo ma la affronteremo solo dopo aver completato le opere" ancora in corso in Sicilia e Calabria, a partire dall'autostrada Sa-Rc, sottolinea Renzi inaugurando, nei pressi di Scilla, l'elettrodotto Terna che unisce proprio l'antica Trinacria al continente. E, dalla Calabria, il capo del governo ripunta i fari sul Sud: "Il Mezzogiorno può ripartire, il governo ci crede, con buona pace di chi diceva che l'aveva dimenticato", scandisce il premier elencando, dal G7 in Sicilia l'anno prossimo alla festa del Pd di fine estate che si terrà forse in provincia di Ragusa, terra di Montalbano, i 'grandi eventi' che ha pensato per il Meridione. Eventi e opere che, nel suo piano, dovranno servire a riaccendere l'orgoglio del Sud e di un Italia "capace di opere straordinarie", proprio come il Vincenzo Nibali che nelle stesse ore si prende il Giro.
E' un racconto capillare, quello di Renzi, per tentare di far uscire il Paese "dalla logica e dalla retorica per cui al Sud non si riescono a fare le cose" ma che ha, di fatto, come obiettivo finale la vittoria del cruciale referendum d'ottobre su una riforma costituzionale "che semplifica, riduce i costi e i tempi della politica" laddove - rimarca - il fronte del No vuole mantenere "un sistema di inciuci e ingovernabilità".
E il racconto odierno del premier, in quello che lui stesso su Twitter definisce "un sabato italiano" (e nel quale ad accompagnarlo c'è anche la moglie Agnese) parte dalla Biennale di Venezia, dove Renzi annuncia la firma di un decreto governativo che dà 500 milioni alle periferie e che si inscrive nel piano "per ogni euro in sicurezza un euro in cultura" rilanciato dall'Italia anche in Ue dopo gli attentati del Bataclan.
I fondi sono "operativi ora tocca ai sindaci fare progetti credibili", spiega poi il capo del governo da Scilla, dove arriva dopo aver firmato il protocollo d'intesa per il recupero dell'area del Porto Vecchio di Trieste. E in Calabria Renzi inaugura il ponte elettrico di Terna ch unisce - con 600 milioni di risparmi in costi energetici e moltiplicando le capacità e l'utilizzo delle rinnovabili - Sicilia e Calabria.
Per il ponte 'in carne e ossa', quello che dovrebbe permettere ad auto e treni ad alta velocità di arrivare senza stop da Torino a Palermo ci sarà invece da attendere. "Bisogna essere credibili", osserva Renzi dimostrando, però, di crederci più che mai: "l'alta velocità non può fermarsi a Eboli".
16 Commenti
Elen
28/05/2016 20:43
Quante chiacchiere, e non solo da Renz, ma da tutti i suoi predecessori e dai governi siciliani! Il risultato e che la nostra bella terra scivola ogni giorno di più verso il burrone! E non solo per le strade, ma per le fatiscenti ferrovie, per le infrastrutture inesistenti, per la disoccupazione sempre più insopportabile! E la teoria la conoscono tutti, e infatti parlano, parlano e ancora parlano, ma di fatti concreti nemmeno l'ombra!
leo
28/05/2016 21:05
Quando hanno bisogno di voti vogliono modernizzare la Sicilia dopo si dimenticano tutto. E aspettano le prossime elezioni x sparare altre promesse
laura
28/05/2016 21:58
Tutti a parlare di ponte sullo stretto ma del viadotto imera crollato e ancora non ricostruito nessuno si chiede niente. Questo è il vero scandalo. Dopo un anno ancora niente ma l'inaugurazione di una corsia mai crollata. Vergogna!
GINO
29/05/2016 00:13
Ma il ponte sullo stretto era stato voluto a tutti i costi dal Governo Berlusconi, ma tutti i cervelloni del PD e del Centrosinistra lo hanno osteggiato ritenendolo inutile. Ora ,signori, decidete,è inutile che copiate a tutto tondo le idee Berlusconiane per farle vostre e dire che sono indispensabili. Adesso. Buffonate.
loki
29/05/2016 00:19
si si, quando si parlerà concretamente del ponte, chissà quanti presidenti del consiglio saranno passati.
angelo 2
29/05/2016 01:45
Fimalmente un'attestazione di realtà.
Roberto
29/05/2016 07:18
A decidere le nostre cose sarebbe lui?Se è così.addio politici siciliani.non servite più:Così risparmieremmo molti soldi senza di voi che costate un occhio e più di un senatore di Roma.
Cittadino Indignato
29/05/2016 08:10
Ma mi faccia il piacere... diceva Totò
Roberto
29/05/2016 08:38
Ma perché non l hai fatto in queti due anni? Ma credi veramente che i siciliani abboccheranno???
rex
29/05/2016 08:40
Io mi accontenterei dello... Stretto necessario.
giovanni
29/05/2016 09:23
Bravo. Nulla di novo. Tutto è stato detto da altri,un'altra ripetizione non fa male, per più disattenti. Ma non ci sono più persone poco attenti tutti sanno, capiscono le parole di fare qualcosa. Forse è giunto il momento di non fare nulla, di non dire nulla di non prendere decisioni, tanto è lostesso. Con buona pace di tutti.
deri
29/05/2016 09:37
Chiacchiere e distintivo
car
29/05/2016 10:01
una canzone sentita centinaia di volte rassegniamoci perché in sicilia non faranno ne strade ne ponte
Paolo Sanzone
29/05/2016 10:13
Facile arrivare in elicottero e parlare di G7, perchè non fare viaggiare i Grandi del mondo con i mezzi degli umani mortali? Alla velocità consentita per legge: ore tre per Palermo- Messina ore quattro Palermo Ragusa o Siracusa. Non parliamo della sicilia interna ormai senza strade. Altro che navigatotre Ton -Ton o come diavolo si chiama, siamo ai tempi del Tam.Tam
biagio.
29/05/2016 10:47
Ci prendono per i fondelli,ormai ci spostiamo solo nelle come si diceva una volta (TRAZZERE).
gabriele
29/05/2016 11:35
x Elen x Leo se l'isola scivola ogni giorno verso il burrone la colpa è solo dei residenti (ma specialmente dei residenti che non pagano le tasse) e non certamente delle altre regioni italiane che con i loro fondi sostengono l'isola da anni ( sino al 1860 erano i vari monarchi europei). Quando la Sicilia sarà in grado di camminare con le sue sole forze? Mai?
Paolo Sanzone
29/05/2016 12:47
Per Gabriele- Prima del 1860 il Regno delle Due Sicilie era il più florido, fermo restando le differenze tra i Ceti , esistenti in tutta europa. Le tasse pagate dai Siciliani hanno fatto arricchire il Nord, senza esserci mai stata l'unità d'Italia. Garibaldi preso per i fondelli ha consegnato la Sicilia agli speculatori del Nord- Non dimentichiamo che la maggior parte dei mestieranti della politica son stati è sono tutt'ora Siciliani. La sicilia camminava da sola alla grande prima che arrivassero i discendenti dei Barbari.