CITTA' DEL VATICANO. La legge sulle unioni civili "sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia" e "le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale, così già si dice pubblicamente, compresa anche la pratica dell'utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà". Lo ha detto il presidente Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nella relazione all'assemblea generale dei vescovi.
Il lavoro che manca, la povertà, le dipendenze come quelle legate al gioco d'azzardo sono i problemi del Paese rispetto ai quali "la gente vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo, perché questi sono i problemi veri del Paese, cioè del popolo. Per questo non si comprende come così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze, già per altro previste dall'ordinamento giuridico, ma a schemi ideologici". Ha detto Bagnasco.
Un fronte di preoccupazione "è quello della natalità. Finalmente, dopo anni che lo richiamiamo, oggi perlomeno si parla di inverno demografico". "La demografia è un indicatore decisivo dello stato di salute di un Paese", ha aggiunto. "Che cosa sta facendo lo Stato perché si possa invertire la tendenza? Si avverte l'urgenza di una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equità alle famiglie con figli a carico. Gli esperti dicono che la messa in atto del cosiddetto 'fattore famiglia' sarebbe già un passo concreto e significativo", ha messo in evidenza l'arcivescovo di Genova.
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