Lunedì 23 Dicembre 2024

Referendum, Boschi: "Testo riforme non è più del governo ma del Parlamento"

Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi

CATANIA. Le riforme costituzionali, su cui a ottobre saranno chiamati a pronunciarsi i cittadini, "non sono più del Governo, ma del Parlamento". Lo ha detto il ministro per le riforme Maria Elena Boschi parlando agli studenti della Scuola Superiore dell'Università di Catania. Boschi ha esordito sottolineando proprio "il lavoro che non solo il Governo ma anche il Parlamento ha fatto in questi due anni di attività". Dopo aver illustrato il testo iniziale del governo e le modifiche apportate nelle Camere alla riforma, Boschi ha osservato: "Quindi il testo approvato non è più quello del Governo ma del Parlamento, non solo perché lo ha votato ma perché lo ha deciso e votato, per di più con una maggioranza più ampia di quella prevista dalla costituzione", dato che Fi la ha sostenute fino alle elezioni di Mattarella. "Ci sono stati 5.500 voti - ha concluso - il dibattito è stato vero". Quella che i cittadini dovranno fare nel referendum costituzionale di ottobre «è una scelta di merito, non di simpatia e antipatia del governo. Si vota sulle riforme: su altro saremo chiamati a decidere, nel 2018». Lo ha detto il ministro Maria Elena Boschi parlando con gli allievi della Scuola superiore dell'Università di Catania. «Mark Twain - ha detto Boschi - diceva che tra 20 anni saremo dispiaciuti per le cose che non abbiamo fatto e non per quelle che abbiamo fatto. Riflettiamo sull' impatto che le riforme potranno avere sul nostro Paese, sulle istituzioni e anche sulla crescita». «Noi al referendum abbiamo chiesto un voto sul merito delle riforme. Se però un Governo che ha presentato le riforme, che ha chiesto fiducia al Parlamento sulla loro realizzazione, che le ha portate avanti in Parlamento, perde il referendum e dicesse 'non è successo niente, amici come primà, allora non sarebbe serio». Lo ha detto il ministro per le riforme Maria Elena Boschi alla Scuola Superiore dell'Università di Catania, replicando ad uno studente che aveva criticato l'affermazione di Renzi di volersi dimettere in caso di vittoria del no del referendum. «Impegnarsi in politica - ha aggiunto - significa assumersi le responsabilità e anche prendere atto» in caso di sconfitta. «Questo è un grande valore - ha aggiunto - perchè cambia l'approccio alla politica e io lo rivendico».

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