ROMA. «Oggi con i presidenti delle Regioni discutiamo di Piano di lotta alla povertà: io credo che dopo il Jobs Act abbiamo bisogno di un Social Act». Così il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, appena arrivato alla Conferenza delle Regioni. "Questo Paese non ha mai avuto una rete che si occupasse in termini universalistici di tutelare quelle fasce di popolazione che si trovano in condizioni di grande difficoltà. Le nostre politiche sociali sono sempre state categoriali, bisogna fare qualcosa di importante", ha proseguito Poletti. "Abbiamo in Parlamento la legge delega per il Piano nazionale di lotta alla povertà: il 2016 è l'anno propedeutico affinchè nel 2017 vi sia questo strumento. C'è bisogno della collaborazione con le Regioni, c'è bisogno di una rete territoriale forte, per prendere anche in carico queste famiglie, non solo per sostenerne il reddito", ha spiegato. Abbiamo un miliardo l'anno dal 2017 per il Piano di contrasto alla povertà. Si potrà incrementarlo e vogliamo riorganizzare tutti gli strumenti in campo. Nella legge di stabilità proviamo ad aggiungere risorse in più al miliardo che abbiamo che sarà stabile, lo avremo cioè per tutti gli anni stabilmente in bilancio». Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, arrivando alla Conferenza delle Regioni dove incontrerà i governatori. «Finalmente - spiega il ministro - anche il nostro Paese si predispone ad avere uno strumento universalistico per la lotta alla povertà. Il "Social act" è l'insieme di tutti gli strumenti in campo. Oggi non c'è una strumentazione integrata, con il nuovo provvedimento questo verrà fatto. Il confronto con le Regioni è per lavorare insieme perchè se non si ha uno strumento, tutto rimane sulla carta». «Noi pensiamo che la risposta alla crisi viene dalla crescita ma ci saranno sempre pezzi di società che non riusciranno a cogliere quella opportunità, noi dobbiamo dare sostegno e risposte a tutti. La grande novità è che lavoriamo su politiche attive di presa in carico e per responsabilizzare le persone. È un cambio di mentalità difficile ma bisogna iniziare», conclude Poletti.