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Faraone: riforme in Sicilia? Le poche fatte su minaccia di Roma

PALERMO. "Dobbiamo ripensare la nostra impostazione e uscire da una economia da socialismo reale. L'economia siciliana è totalmente condizionata dal pubblico. Le pochissime riforme fatte in questa legislatura sono state fatte per costrizione, sotto minaccia del governo nazionale. La Regione dovrebbe sentire da sola la necessità di fare riforme".

L'ha detto il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, intervenendo al primo meeting regionale organizzato da Confimprese a Palermo. "Lo statuto sta diventato un argine a tutto. Nel resto del Paese c'è un governo che sta correndo, noi dovremmo correre di più - ha aggiunto - Dobbiamo mettere in campo misure radicali".

"L'Ars a volte è un soviet - ha detto Faraone -. Se penso alla legge sull'acqua, ad esempio, gli imprenditori che vogliono investire nel settore idrico lo possono fare solo per nove anni".

E ancora: "Abbiamo costruito società (pubbliche) a cui abbiamo affiancato il nome Sicilia, creando carrozzoni inutili. Di fronte a questo dramma c'è una classa politica, incluso il M5S, e sindacale complice di questa situazione economica in cui siamo stati ridotti - ha aggiunto - Ogni giorno che passa rischiamo di portarci dietro ritardi, che possono diventare devastanti".

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