Lunedì 23 Dicembre 2024

Renzi firma il patto per Catania con Bianco: "Uno scandalo non aver speso fondi Ue"

CATANIA. Il premier Matteo Renzi è arrivato a Catania per incontrare il sindaco Enzo Bianco, nel teatro Bellini per firmare il patto per il Sud. Ad accogliere la delegazione governativa in un teatro gremito ci sono sul palco anche l'orchestra e il coro del Bellini che ha eseguito la sinfonia e il coro 'guerra, guerra' tratto dalla Norma. L'atterraggio di emergenza del Fokker 50 a Catania ha causato un ritardo nella visita del premier, arrivato nel capoluogo etneo in elicottero. Nel suo discorso, Renzi ha ringraziato il pilota per aver evitato una tragedia. SEGUI LA DIRETTA DELLA VISITA DI RENZI "E' un giorno importante per Catania, la Sicilia e il Sud, e il teatro stracolmo e la presenza di molti giovani dimostra che la città è qui". Lo ha detto il sindaco di Catania, Enzo Bianco, dopo avere firmato il Patto per il Sud con il premier Matteo Renzi. "Siamo anche felici - ha aggiunto il sindaco - perché l'atterraggio di emergenza del Fokker 50 che ha causato il ritardo della cerimonia non ha fatto registrare danni alle persone per la bravura del pilota che ha fatto fronte all'emergenza creata da un guasto idraulico". "Sono lieto di portare il mio abbraccio al pilota e alla straordinaria efficienza dell'aeroporto di Catania, ma questo dimostra come l'Italia sia in grado di fonte all'emergenza di fare del proprio meglio", ha detto il premier Matteo Renzi all'arrivo al Bellini. Cultura. "Ciò che accade a livello internazionale chiama in ballo la questione culturale. Se l'Italia non farà mai mancare il proprio impegno, è anche perché ciò che è accaduto negli ultimi mesi in Europa non è soltanto un problema che viene dall'esterno, ma è un problema che nasce nelle nostre periferie". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Catania per firmare il Patto per il Sud con il sindaco Enzo Bianco. "Chi ha ucciso a Charlie, al Bataclan, a Bruxelles non è venuto da fuori - ha aggiunto - ma sono persone nate, cresciute, educate nelle nostre scuole europee. In pezzi interi delle nostre comunità si è perso il senso dell'identità. Laddove manca un luogo d'aggregazione identitario, è più facile che si creino situazioni di pericolo. La cultura è motore di difesa di libertà. Come ciascuno di noi sa. Vorrei invitare tutti gli italiani ad avere maggior orgoglio per ciò che siamo. I problemi non mancano. Il mondo chiede bellezza, e quindi chiede Italia. Dobbiamo renderci conto di quanto grande sia essere italiani e quanto sia fondamentale condividere questo patrimonio di valori" Infrastrutture. "Dopo aver risolto le emergenze come la Salerno-Reggio Calabria allora penseremo all'alta velocità e al ponte sullo Stretto". E ancora sul credito: "In Italia abbiamo degli straordinari banchieri ma abbiamo troppi banchieri. Bisogna avere il coraggio di dire che le banche devono fare il processo di accorpamento. Non è possibile che in ogni Comune ci sia una banca e consiglieri di amministrazione e poltrone. Vogliamo meno banchieri e più credito a imprese, famiglie e giovani che vogliono investire senza pensieri". Sui fondi Ue. "Negli ultimi 10 anni l'Italia non è cresciuta anche perché non ha spesa i fondi Ue, ed è uno scandalo vergognoso avere buttato soldi nostri, avere sprecato nostre risorse". Il Patto per lo sviluppo della città di Catania firmato al Bellini dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal sindaco del capoluogo etneo Enzo Bianco, è un programma operativo finanziario che sancisce la partnership tra il Comune etneo e la Presidenza del Consiglio dei ministri, con un importante impatto sulla Città Metropolitana che garantirà investimenti, realizzazioni infrastrutturali, attivazione di nuovi servizi per i cittadini, e ricadute economico-sociali. La strategia complessiva punta infatti al raggiungimento dei specifici obiettivi finalizzati a un concreto e tangibile sviluppo delle attività produttive in ambito metropolitano, con significativi riflessi anche a carattere nazionale. La consistenza finanziaria complessiva del patto ammonta a 740 milioni di euro, spendibili fino al 2020 tra finanziamenti già individuati e aggiuntivi. Tra questi, 332 milioni sono contributi assegnati da Palazzo Chigi al Comune di Catania. Novanta costituiscono la dotazione finanziaria del Pon Metro per la città di Catania, 408 rappresentano le risorse aggiuntive inserite nel patto per Catania (comprensivi dei fondi relativi al Pon metro, a questi si aggiungeranno i 49 milioni di euro reagivi alla riqualificazione idraulica die torrenti e dei corsi d'acqua inseriti nel patto per il sud della Regione Siciliana). I cinque settori prioritari del Patto per Catania riguardano: Infrastrutture, con interventi nel porto, completamento della rete di metanizzazione della città, superstrada Catania-Etna; Ambiente, dall'impianto di depurazione alla messa in sicurezza di canali e corsi d'acqua; Sviluppo economico e produttivo, dall'agenzia vulcano per lo sviluppo alla riqualificazione della zona industriale catanese; Turismo e cultura, dalla rifunzionalizzazione della rete museale cittadina a strutture a Nesima e Librino; Sicurezza e polizie sociali dagli orti sociali urbani a alla sicurezza delle scuole dal trasporto pubblico locale alle piste ciclabili fino all'inclusione sociale al contrasto all'emergenza abitativa. Il patto è finanziato con Fondi per lo Sviluppo e coesione e con risorse aggiuntive del Pon Metro, e di altri contributi comunitari statali regionali e comunali in linea con i dettami dell'agenda urbana nazionale e sviluppo urbano sostenibile descritti nell'accordo di partenariato della programmazione 2014-2020. Lo stato di attuazione del patto e le eventuali necessità di rimodulazione degli interventi saranno verificati almeno ogni 6 mesi. Le informazioni riferite agli obiettivi , alla realizzazione e ai risultati del patto saranno pubblicizzate sulla base un piano di comunicazione predisposto dall'Agenzia per la coesione territoriale.   IL PATTO PER LA CALABRIA. Il Patto per la Calabria e per Reggio Calabria sono stati firmati nella sala dei Bronzi di Riace del Museo archeologico nazionale. I patti sono stati siglati dal premier, Matteo Renzi, dal presidente della Regione, Mario Oliverio, e dal sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà. La firma é avvenuta nel Museo archeologico nazionale, di cui stamattina viene inaugurato il nuovo allestimento, proprio nella sala in cui sono esposti i Bronzi di Riace. "In questi anni sono stati fatti molti passi in avanti in materia di cultura e di investimenti in questo settore, ma molto c'è ancora da fare", ha detto il premier. "Chi dice che si poteva fare di più - ha aggiunto Renzi - ha ragione ma è sempre la storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto". E ancora: "Tutti insieme per i prossimi due anni mettiamo da parte le polemiche e lasciamole ai professionisti del no. Dico solo basta a chi racconta il Sud come un luogo dove va tutto male. A questi io dico di provare a dire per una volta sì". "Noi possiamo farcela a condizione che non facciamo solo l'elenco delle cose che non vanno e ci mettiamo tutti insieme a lavorare e a fare. I soldi ci sono". Sul Museo archeologico di Reggio Calabria aperto: "C'è un direttore scelto con una competizione internazionale. Adesso, però, bisogna correre. Noi faremo di tutto - ha aggiunto Renzi - per creare un collegamento tra la bellezza di questa città e quella della Calabria. Di fronte a tanta bellezza non è possibile che questa struttura sia sotto i 200 mila visitatori all'anno. Servono interventi specifici e puntuali".

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