PALERMO. Le città metropolitane siciliane non sono ancora a regime, come invece avviene nel resto d'Italia, e ora rischia di saltare la firma del Patto per Palermo e del Patto per Catania annunciato ieri da Matteo Renzi e che porterebbe diversi milioni nelle due città.
La visita di sabato del premier non è in bilico, anche perché è previsto anche il taglio del nastro di una arteria stradale, ma la polemica resta in piedi perché Leoluca Orlando ed Enzo Bianco non sono ancora "sindaci metropolitani". "Il governo della Regione siciliana - dice Crocetta - non ha assolutamente intenzione di presentare modifiche alla norma sulla elezione dei sindaci metropolitani dice . Anzi, resisteremo nel giudizio di fronte alla Corte costituzionale se Roma decidesse di impugnare la legge, ma per ora non abbiamo ricevuto alcuna nota da Palazzo Chigi".
Secondo Crocetta "l'elezione come prevede la norma regionale e la nomina come sancisce la legge dello Stato sono due punti di vista diversi che non impediscono assolutamente di insidiare Liberi consorzi, che non sono oggetto di ipotesi di impegnativa, e le città metropolitane procedendo con le elezioni di secondo livello". "Non si capisce perché la norma sull'elezione, seppure in contatto con quella dello Stato, debba ritenersi incostituzionale in considerazione tra l'altro delle prerogative ordinamentali della Regione - afferma Crocetta - che non ha disciplinato in materia diversa le città metropolitane rispetto allo Stato ma solo sulla modalità di scelta del sindaco".
La precisazione arriva proprio sulla norma, approvata dall'Ars nei giorni scorsi, che stabilisce l'elezione dei sindaci che dovranno guidare le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, mentre la legge Delrio assegna il ruolo direttamente ai sindaci dei capoluoghi.
"Se l'Assemblea siciliana vuole presentare e approvare la modifica della norma regionale che sancisce l'elezione dei sindaci metropolitani faccia pure - continua il governatore -, il governo è contrario e difenderà il testo già varato dall'aula salvaguardando così peraltro l'autonomia del nostro Parlamento regionale che si è espresso dando l'ok". Crocetta replica anche al presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone che ieri aveva ribadito la propria posizione rispetto all'ipotesi di impugnativa da parte del Consiglio dei ministri della norma regionale, in contrasto con la Delrio che assegna di diritto ai sindaci dei capoluoghi il ruolo di guida delle città metropolitane.
Interviene anche il sindaco di Catania Enzo Bianco il quale ribadisce che, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, sabato firmerà il 'Patto per Catania' nella qualità di 'autorità urbana di Catania'. "Esattamente come è stato fatto per il Pon Metro che è già in fase avanzata di sviluppo". Lo rende noto un comunicato del Comune spiegando che nonostante in Sicilia la definizione degli organismi delle città metropolitane sta subendo un dannoso ritardo, la Città Metropolitana rappresenta in ogni caso una realtà già identificata dalla legge e di fatto. E il governo, come per il Pon Metro, si sottolinea nella nota, ha individuato Catania come soggetto pienamente legittimato alla sottoscrizione del Patto redatto grazie a numerosi incontri con la presidenza del Consiglio dei ministri.
Sulla stessa linea Leoluca Orlando: sabato prossimo firmerà il "Patto per Palermo" nella qualità di "autorità urbana di Palermo", con il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Esattamente come è stato fatto per il Pon Metro che è già in fase avanzata di sviluppo. "Infatti - si legge in una nota di Palazzo delle Aquile -, nonostante in Sicilia la definizione degli organismi delle
città metropolitane sta subendo un ritardo, la Città Metropolitana rappresenta in ogni caso una realtà già identificata dalla legge e di fatto".
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