PALERMO. L'assessore all'Agricoltura e alla Pesca della regione Siciliana, Antonello Cracolici, scrive ai ministri Gentiloni, Martina e Pinotti per chiedere un pattugliamento degli areali di fronte la costa della Libia a protezione dei pescatori impegnati in questo periodo nella pesca del gambero rosso. Secondo Cracolici: "la fase di transizione che è in corso in Libia necessita una particolare vigilanza, a garanzia del diritto internazionale e della possibilità di esercitare il diritto di pesca oltre 25 miglia della costa libica". "La tutela dell'incolumità dei lavoratori del mare - conclude - è condizione imprescindibile del nostro Paese e delle sue istituzioni". «Da ieri le motovedette della nostra Marina militare non pattugliano più la zona in acque internazionali antistanti la Libia e questo ci preoccupa non poco per la sorte di diversi marittimi imbarcati su pescherecci siciliani e in particolare della flotta mazarese che attualmente è impegnata nella pesca del gambero rosso effettuata a circa quaranta miglia dalle coste di Misurata e Bengasi». A lanciare l'allarme è Giovanni Tumbiolo, del Coordinamento filiera ittica Mazara del Vallo, della quale fanno parte Federpesca, Coldiretti, le centrali cooperative della pesca, il Distretto produttivo della pesca e i sindacati di categoria. «Ci associamo - aggiunge Tumbiolo - all'appello che l'assessore regionale Antonello Cracolici ha rivolto alle competenti autorità nazionali. Riteniamo indispensabile il pattugliamento da parte della Marina militare italiana delle zone di mare a 25-40 miglia da Misurata e Bengasi». «Non possiamo rischiare eventuali azioni contro i pescherecci siciliani. - conclude - Questa è la stagione della pesca del gambero rosso, fonte economica di importanza primaria per la nostra flotta peschereccia e se essa dovesse venire meno la situazione, già fortemente difficile, diverrebbe estremamente drammatica».