NEW YORK. "Passato il referendum con un evidente messaggio politico degli italiani che lo hanno considerato sbagliato, è fondamentale che nessuno possa pensare che la questione ambientale sia finita in un angolino. Siamo qui per annunciare che noi siamo leader sulle rinnovabili e chiediamo all'Onu e al mondo di essere sensibili su questi argomenti": così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una conferenza stampa ieri nella sede dell'Onu.
"Il fatto che noi ci siamo schierati per il fallimento del referendum" sulle trivelle "non significa che non abbiamo in mente un modello di sviluppo più sostenibile, al contrario", ha detto ancora il premier nella conferenza stampa presso la sede della delegazione italiana all'Onu. "Rifiutiamo un ambientalismo ideologico" e bisogna invece "coniugare ambiente e futuro dei nostri nipoti", ha sottolineato il premier. "E' rilevantissimo che in tutti i tavoli internazionali ci sia una presenza forte del Paese". Presenza "che è resa possibile dalla stabilità".
"L'energia rinnovabile è al 39 per cento, il nostro obiettivo è portarlo al 50. E' un obiettivo alla nostra portata, non con gli incentivi ma con quadro normativo chiaro", ha detto Renzi.
E sulle banche: "Crediamo che entro la fine del mese ci possa esser un ulteriore provvedimento, auspico che sia l'ultimo, per cercare di smuovere il credito, per dare maggiore solidità al sistema delle banche e maggior credito alle imprese". "Abbiamo visto con favore il lavoro dei privati per costituire una soluzione di ampio raggio per risolvere la questione del credito, avremmo preferito una soluzione quando l'Ue consentiva margini di manovra più ampi", aggiunge.
"La questione migranti non si risolve in un talk show o con qualcuno che urla. E' una crisi che si risolve con la politica - ha detto poi Renzi - Gestiremo la questione migranti senza urla, senza grida, questa è differenza tra chi interpreta la politica come attacco e insulto e chi invece cerca soluzioni."
Renzi, Italia è tornata e gioca da protagonista - "Oggi si vola a New York per la firma dell'accordo sul cambiamento climatico e il lavoro sull'Agenda 2030 contro la povertà. L'Italia è tornata e finalmente, grazie alla stabilità delle istituzioni e alla forza degli italiani, gioca da protagonista": scrive su Facebook il presidente del consiglio Matteo Renzi.
«È bene che tutti sappiano che è il momento di far prevalere gli interessi dell'Europa e degli europei rispetto ai piccoli interessi dei singoli Stati». Lo dice il premier Matteo Renzi, interpellato dai cronisti all'uscita dal palazzo delle Nazioni Unite al termine di una serie di incontri bilaterali per promuovere la candidatura dell'Italia a un seggio non permanente nel Consiglio di sicurezza.
«Dobbiamo fare - sottolinea - gli interessi dell'Europa e degli europei. C'è bisogno di investire in educazione e in cultura, c'è bisogno di creare infrastrutture tecnologiche. L'Europa deve uscire dalla fase di paura che l'ha caratterizzata e dal nostro punto di vista faremo di tutto per dare un messaggio di solidità e solidarietà. L'Italia lo fa con molta forza sulle questioni dell'immigrazione, sulle questioni culturali e infrastrutturali». Le priorità oggi della politica economica europea sono la crescita e gli investimenti. Non c'è alcuna possibilità che si accetti un percorso sui titoli di stato senza una strategia complessiva». Ha risposto il premier a una domanda sull'ipotesi di un tetto ai titoli di stato detenuti dalle banche, che è sul tavolo dell'Ecofin.
«La posizione italiana su questo sarà molto chiara ma l'ultima cosa da fare è aprire polemiche e discussioni all'interno dell'Eurozona», aggiunge il premier.«La scorsa settimana l'Italia ha proposto all'Europa di creare una nuova piattaforma per i Paesi africani perchè non si può pensare che l'unico modo per ridurre le migrazioni sia lasciar soli i singoli paesi. L'Italia crede nella solidarietà, i nostri uomini hanno salvato molte persone e continueremo a salvare vite anche da soli, ma la solidarietà non è da sola la soluzione. Noi continuiamo a pensare che ci sia bisogno di una strategia molto efficiente». Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando all'Onu a un dibattito sullo sviluppo sostenibile. «Sono molto felice - ha ribadito il premier - della risposta di supporto di Juncker, che sostiene questa battaglia italiana».
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