Giovedì 26 Dicembre 2024

Formazione, pronto il nuovo bando della Regione: stop alla clausola sulle assunzioni

PALERMO. Pronto il nuovo bando per i corsi di formazione professionale. L’assessorato ha definito i dettagli del testo che sostituirà quello impugnato da un ente davanti al Tar. Un ricorso che avrebbe di fatto paralizzato il settore e impedito di far partire le lezioni nel 2016. Da qui la scelta di ricominciare da capo, revocando il testo impugnato e facendo così decadere il ricorso. Il nuovo bando è molto simile a quello revocato. Cambia però un dettaglio molto importante: non ci sarà la clausola che assegna un punteggio più alto agli enti che riassorbiranno i licenziati degli anni scorsi. E’ proprio la clausola che ha dato il via al ricorso. La Regione avrebbe così assegnato più fondi agli enti in cambio di un ritorno in servizio dei 3 mila licenziati degli ultimi due anni. Invece col nuovo bando la corsa ad accaparrarsi i 167 milioni messi sul piatto dalla Regione sarà libera e metterà sullo stesso piano tutti gli enti a prescindere dalle assunzioni. Verranno valutati solo i progetti presentati per la creazione dei corsi. L’assessore Bruno Marziano annuncia tuttavia che l’obiettivo di far tornare al lavoro i licenziati non va in soffitta ma viene rinviato a una contrattazione aziendale che ogni ente dovrà avviare con i sindacati. Nel frattempo però c’è da risolvere l’emergenza per chi è ancora impiegato negli enti. Le lezioni inizieranno fra settembre e ottobre. E fino ad allora, a bocce ferme, la Regione non può erogare finanziamenti. Il rischio è che i 4.500 dipendenti ancora in servizio non vengano pagati fino all’autunno. Per evitare che ciò accada Marziano ha un piano: erogare subito agli enti i residui dei finanziamenti degli anni scorsi. Ma per poterlo fare è necessario che l'assessorato all'Economia autorizzi quello alla Formazione a sforare il patto di stabilità. Altra ipotesi sarebbe quella di mettere in campo fino a settembre degli ammortizzatori sociali ma anche in questo caso c'è un ostacolo: servono i fondi e l'autorizzazione del ministero del Lavoro.  

leggi l'articolo completo