ROMA. «Non posso uscire dal Movimento, è come se un musicista jazz decidesse di uscire dal jazz. La mia è cominciata come una concezione del mondo: dall'economia, all'energia. Forse è la politica ormai che non viene più presa sul serio, mentre la satira quando è vera viene presa molto sul serio. Voglio riconquistarmi la libertà». Lo dice Beppe Grillo in un'intervista al Foglio in cui sottolinea che non vuole «essere identificato come il leader del Movimento», perchè non lo è «più».
«Non ho mai voluto esserlo. Mi ci sono trovato, ma scherzavo. Ho fatto il comico e poi il politico, ma è stato frutto di una serie di casualità. Mi son trovato comico e poi i miei spettacoli hanno motivato un Movimento. Grazie anche a internet, poi, mi son trovato davanti un pubblico che finalmente capiva», spiega.
«Con lo spettacolo ho ritrovato il pubblico, non gli elettori, non i grillini. E io voglio il pubblico: quelli ai quali sto sulle palle, vederli crollare nell'arco delle due ore di spettacolo è una sensazione fantastica. Perchè far ridere un grillino mi fa piacere, ma far ridere uno che non ti sopporta è la più grande soddisfazione per me». «Il referendum presume un cittadino informato. Noi stiamo organizzando quello sull'euro, abbiamo portato in Parlamento una proposta per far scegliere alla gente se starne o fuori. Inoltre, uno dei nostri credo è il referendum, sì, ma senza il quorum. Così se non vai a votare, perdi il diritto di lamentarti».
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