PERUGIA. Non tarda ad arrivare la replica di Pier Luigi Bersani alle parole di Renzi che nelle ultime ore è stato protagonista di uno scontro con la minoranza del Pd. «Sì, lo ammetto, mi sono arrabbiato molto, se mi toccano l'Ulivo... - ha detto Bersani al suo arrivo all'ultima giornata della kermesse di Sinistra riformista a Perugia -. Se al corso di formazione politica vai a dire che la sinistra ha distrutto l'Ulivo, che abbiamo aiutato Berlusconi... Ricordo che il centrosinistra ha battuto tre volte Silvio Berlusconi e che, pochi o tanti voti che io abbia preso, Renzi sta comodamente governando con i voti che ho preso io. Non io Bersani, io centrosinistra».
«Io assieme ad altri stiamo cercando di tenere dentro il Pd della gente che non è molto convinta di starci. A volte si ha l'impressione invece che il segretario voglia cacciarli fuori: il segretario deve fare la sintesi non deve insultare un pezzo di partito».
"Coloro che chiedono oggi più rispetto per la storia dell'Ulivo sono quelli che hanno distrutto l'Ulivo consegnando l'Italia nelle mani di Berlusconi", aveva detto Renzi dal palco della scuola di formazione per i giovani Pd. «Non usiamo questo palco per litigare tra noi», ha esordito il premier.
«Le discussioni interne al Pd sono una realtà parallela: qualcuno può dire 'non voto Renzi", ma il Paese sta cambiando» ed è solo «tafazzismo» dire che va tutto male. Poi rivendica: «Gli 80 euro come la legge contro le dimissioni in bianco, in vigore oggi, vogliono dire essere di sinistra».
Ma l'affondo sugli avversari interni attraversa tutto il ragionamento di Renzi, lungo quasi due ore. Non pensino di «usare strumentalmente» le amministrative, è l'avvertimento: «Chi vuole mandarmi a casa la battaglia la farà al congresso del 2017».
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