ROMA. L'attesa ormai è tutta per l'esito che le urne consegneranno domenica sera quando saranno resi noti i risultati delle cosiddette «gazebarie», il referendum che il centrodestra terrà nella Capitale per testare il gradimento di Guido Bertolaso come candidato al Campidoglio.
Chi non ha dubbi sull'esito è Silvio Berlusconi che da mesi, prima ancora che l'ex numero uno della Protezione Civile accettasse l'investitura, sostiene che Bertolaso sia «l'uomo giusto per Roma». Non è escluso dunque che alla fine l'ex premier faccia un blitz a Roma per un tour nei gazebo. La decisione sarà presa in base alle condizioni dell'occhio a seguito dell'operazione effettuata qualche giorno fa.
Il leader di Forza Italia non ha dubbi sull'esito che consegneranno le urne, ma soprattutto non è più disponibile ad accettare i tira e molla di Matteo Salvini. L'idea di consultare i romani - ricordano da Arcore - è stata decisa per venire incontro ai 'desideratà del leader della Lega Nord. Quando arriverà la conferma ufficiale basta tentennamenti. Insomma l'input è quello di chiudere la questione domenica per iniziare ufficialmente la campagna elettorale.
L'idea che i leghisti possano continuare a mettere paletti anche di fronte all'investiture dell'ex capo della protezione civile è un'ipotesi che il leader azzurro non è disponibile a prendere in considerazione: se domenica sera dovessero arrivare segnali diversi da Salvini - è il ragionamento fatto dal Cavaliere - a quel punto l'alleanza e la possibilità di costruire un'alternativa a Renzi verrebbe messa in discussione.
Intanto Bertolaso è già in campagna elettorale e usa toni duri: a Roma serve un sindaco sceriffo, alla Giuliani, assicura strizzando l'occhio a quella parte di cittadini più esasperati dall'insicurezza. Un avvertimento che arriva anche da Fratelli d'Italia.
Giorgia Meloni non ha mai avuto tentennamenti nel confermare il sostegno del suo partito a Bertolaso ma, nel caso il Carroccio, dovesse sfilarsi a quel punto tutto verrebbe rimesso in discussione. In realtà al di là di Milano dove Stefano Parisi è ormai in campagna elettorale, il centrodestra non ha ufficializzato nessun candidato nelle altre città chiamate alle urne.
Oggi era prevista un'altra riunione della commissione elettorale a cui partecipano gli sherpa dei tre partiti, ma se non si chiarisce la 'questione romanà, tutti gli altri nodi restano irrisolti. La convinzione di molti è che alla fine il leader della Lega non tradirà l'accordo con Berlusconi nonostante Bertolaso non sia di suo gradimento tanto «Non voglio influenzare i romani, mi astengo dal dirlo», è il massimo della risposta che il segretario concede a chi gli chiede se andrebbe a votare per l'ex sottosegretario.
In più di fronte alla probabilità che Bertolaso diventi sindaco o il Milan torni in Europa, Salvini non ha dubbi: «Andremo in Champions League prima o poi». Su una cosa i leghisti non hanno dubbi, il candidato ideale per la Capitale è Giorgia Meloni. Un corteggiamento che parte da lontano nonostante la leader di Fratelli d'Italia abbia più volte declinato spiegando di considerare la possibilità di candidarsi solo come extrema ratio considerando anche il suo stato interessante. E non è quindi escluso che anche in caso di conferma della candidatura di Bertolaso, il Carroccio non alzi ancora il tiro chiedendo le primarie.
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