
ROMA. «Di fronte alla nuove sfide che ci vengono poste dal disagio di cui parla il direttore de Bortoli, dalla Rete, dall'ampliamento delle sfere di cittadinanza, abbiamo una via maestra per trovare soluzioni intelligenti: la nostra Costituzione. Per questo, nella riforma, abbiamo pensato al rafforzamento dell'istituto referendario, tra l'altro introducendo per la prima volta anche referendum propositivi e di indirizzo, non semplicemente come bilanciamento, ma come stress test, come prova da sforzo che ha bisogno di una maggiore responsabilità per evitare che si trasformi, come purtroppo è accaduto troppe volte, in un esercizio velleitario e ininfluente». È quanto afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera.
«Quando parlano i cittadini - evidenzia Boschi - se messi in condizione di far udire chiara e forte la propria voce, non ci sono guru e blog che tengano. Io stessa, e svesto i panni di ministro per parlare come militante del Partito Democratico, non so quanti saranno gli italiani che affolleranno i gazebo oggi per le primarie a Roma, Trieste, Napoli (ma anche Bolzano, Grosseto, Benevento). Ma penso, con orgoglio, che questa sia non la, ma una risposta, la nostra risposta a quel senso di spossessamento che de Bortoli lamenta. Non la panacea, ma un tentativo, democratico dunque perfettibile, di aprire, includere, partecipare, condividere, scegliere. Non sarà un voto contro quello di oggi alle primarie, non sarà un voto contro quello al referendum di ottobre, ma per, aperto al cambiamento, se è solo se saremo in grado di rendere il meno accidentato possibile questo percorso di decisione».
«Crediamo alla Rete e alle opportunità aperte dal web - continua Boschi -, ma non pensiamo che sia una surroga, una delega in bianco. Anche il ricorso al dèbat publique valorizzato dal nostro governo (non solo nel codice appalti ma anche per esempio nella riforma della Rai) non può esonerare la classe politica dall'assunzione delle proprie responsabilità e dalla necessità di decidere. In questo senso, invito a non banalizzare
anche un'altra riforma di sistema che abbiamo messo in campo, quella della legge elettorale».
«Non saranno sufficienti, certo - conclude - ma le riforme che stiamo portando avanti, non sono e non devono essere considerate un punto di arrivo, ma di partenza, per fare dell'Italia, come ci siamo impegnati a fare, un Paese più semplice e più giusto».
Persone:
8 Commenti
peppe
06/03/2016 10:43
Come direbbe Cettolaqualunque:piu' refendum per tutti.....si ma la politica del governo e' finalizzata alla difesa delle banche e dei loro amministratori, mentre i risparmiatori subiscono e basta!!!
Simone
06/03/2016 11:52
Direi che per avvicinare la politica ai cittadini basterebbe farla senza retribuzione di 20000 euro al mese e solo con un rimborso spese con limite mensile di 2000 euro. Vorrei proprio vedere che la BOSCHI così come il Premier ed i deputati come Moscatt invece che fare i mantenuti SI ANDREBERRO d'urgenza a cercare un lavoro. VERGOGNA. Mai Più PD.
antonino
06/03/2016 12:54
Referendum velleitario ed ininfluente (come quello dell'abolizione del sovvenzionamento Pubblico ai partiti) ma scusate se la nostra Costituzione afferma che il POPOLO è SOVRANO non dovrebbe Assolutamente essere Rispettato da tutti. Non è Così purtroppo quindi ci meritiamo di avere a dirigere la nostra Nazione dagli individui che ci sono e che pensano soltanto ai loro Inciuci.
maurizio
06/03/2016 13:11
tutto ad un tratto parlano di referendum,se siete così tanto bravi caro governo"...iniziamo a farlo a partire dall'articolo 18 e successivamente tutte le leggi porcate che avete fatto tutto a favore personali,adesso sembra troppo comodo gli italiani non sono cogli....ni avete distrutto l'italia e adesso vi volete pulire il coltello sporco di sangue,spero che veneandate a casa più a presto possibile così i referendum se li fanno i cittadini italiani.
lafafacile
06/03/2016 18:14
la boschi la fa facile "Più referendum per colmare distanza cittadini-politica" ci vuole di più dei referendum.i politici debbono smettere di pensare esclusivamente agli interessi loro dei loro amici e parenti considerando le casse pubbliche come una cassaforte da scassinare.pensino agli interessi degli italiani
Paolo Sanzone
06/03/2016 18:59
Prima di fare altri referendum bisogna abolire la legge che impone il raggiungimento del 50% + 1, atteso che la percentuale dei votanti per le elezioni politiche per miracolo lo raggiunge.
fabio
06/03/2016 19:28
X questo motivo votero' no al referendum sulla riforma costituzionale.
car
07/03/2016 07:07
mi ricorda il referendum sull'acqua pubblica dove le persone anno votato a favore della gestione pubblica e le cose sono rimaste come prima