PALERMO. All’Ars la chiamano tutti “sanatoria degli stipendi”. E’ la norma, appena approvata, che permette di riprendere a erogare le retribuzioni ai vertici di enti regionali, partecipate, istituti e agenzie. E a questa è collegata un’altra norma che sana gli stipendi erogati in passato “apparentemente” in violazione di una legge. Per comprendere la portata delle norme occorre fare un passo indietro. A settembre la Regione “scoprì” che era ancora in vigore una astrusa norma del 2012 che – riprendendo una analoga disposizione statale – prevedeva la gratuità degli incarichi di vertice nei Cda e nei collegi dei revisori. L’assessorato all’Economia chiese un parare al Consiglio di giustizia amministrativa sull’applicazione della norma e i magistrati spiegarono che andava estesa a tutti. E poiché quella norma era in vigore dal 2012 gli effetti sono stati due: il Ragioniere generale Salvatore Sammartono ha bloccato i pagamenti sa settembre e ha invitato con una circolare enti e partecipate a recuperare gli arretrati. Ora cambia tutto. Con una norma molto contorta, su proposta del governo, l’Ars dà il via libera agli stipendi per il 2016 e gli anni successivi. E avvia le procedure per sanare il passato: un comma della norma prevede un richiamo a una norma nazionale del 2010 che a sua volta considera gratuiti solo alcuni incarichi, di fatto salvando i pagamenti in tutti gli altri casi. E per sottolineare l’intento l’Ars ha anche fatto approvare un lungo elenco di 25 enti (fra cui teatri, Irsap, Ciapi e varie agenzie) a cui la norma che prevede la gratuità degli incarichi non si applica. Di più, un emendamento volante, scritto a penna e approvato, indica anche che la gratuità non si applica a “organi dei revisori, enti del settore sanitario, università, Iacp, Ircac, Crias, Irfis, società partecipate, Camere di Commercio, Aran, Comuni e Province). In pratica nessun ente deve considerare gratuiti gli incarichi di vertice. Finita qui? Non proprio. Perché come fu necessario un parere del Cga per bloccare tutto, anche ora sarà necessario consultare i magistrati per sancire la definitiva sanatoria: serve un parere anche sulla norma appena approvata. Con buona pace dei grillini, i primi a settembre a segnalare le anomalie alla Regione e a chiedere di sfruttare il caso per introdurre un limite a tutte le retribuzioni.