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Regione, sul Bilancio partenza subito in salita: governo e maggioranza battuti 6 volte

Il capogruppo del Pd, Alice Anselmo, ha chiesto dal pulpito di sala d'Ercole il rinvio della seduta parlamentare a domani

PALERMO. Governo subito battuto all’Ars. Per ben 6 volte nelle prime votazioni sul bilancio della Regione le proposte della giunta sono state bocciate dai deputati. La maratona che dovrebbe portare al varo della manovra entro la fine della settimana è stata rinviata a oggi.

Inizia in salita, dunque, il cammino di bilancio e Finanziaria. Il governo è andato sotto su proposte che avrebbero evitato il taglio di fondi ad assessori e Palazzo d’Orleans. Piccole misure che però sono il segnale di un malessere iniziale dell’aula nei confronti della giunta e della manovra economica.

Percependo questi segnali, il capogruppo del Pd Alice Anselmo, si era perfino spinta a chiedere un rinvio di 24 ore. E dopo che governo e maggioranza sono andati sotto per ben cinque volte su emendamenti al bilancio di previsione (tra cui due governativi), anche il capogruppo dell'Udc, Mimmo Turano, ha chiesto, intervenendo a sala d'Ercole, il rinvio della seduta parlamentare a domani. Va detto che sono molte le assenze fra i banchi della maggioranza. La maggioranza è assente e manca il numero legale e per questo motivo l'Ars si è fermata per un'ora.

Governo e maggioranza subito battuti in aula su due emendamenti del Mpa al bilancio di previsione. L'Ars li ha approvati con voto segreto. In aula è assente il governatore Rosario Crocetta. Il primo emendamento taglia 24 mila euro al capitolo delle spese per le missioni del presidente destinandoli a pulizia, servizi e utenze, il secondo toglie 40 mila euro a servizi e utenze e li assegna al capitolo per la manutenzione del materiale bibliografico.

Alla fine è stata rinviata a oggi, alle 16, la seduta dell'Ars sul bilancio di previsione della Regione. Su richiesta del capogruppo del Pd, Alice Anselmo, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha verificato la presenza del numero legale per poter proseguire, prendendo atto che non c'era.

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