PALERMO. Il Pd prova a serrare le file in vista del secondo giorno di votazioni sul bilancio. Ma il clima di caos che ha suggerito di bloccare tutto ieri sera non sembra essere migliorato. E infatti la capogruppo del Pd, Alice Anselmo ha convocato in tutta fretta una riunione dei deputati democratici: si svolgerà alle 13 e dovrà servire a tracciare la rotta per evitare nuovi scivoloni. “Io posso garantire che il Pd sarà a ranghi completi e voterà le misure della manovra. Ma qualcuno negli altri partiti dovrà spiegare cosa sta succedendo e per questo motivo prima di entrare in aula incontrerò gli altri leader della maggioranza” ha esordito la Anselmo. Frasi dietro le quali si cela il vero nodo della crisi apertasi nella maggioranza. Il Pd segnala che negli altri partiti alleati, soprattutto in Pdr e Sicilia Democratica, ci sono troppe assenze e durante le votazioni questo ha pesato, favorendo l’azione di Forza Italia e grillini. “Se qualcuno ha malesseri riguardo la manovra, li metta sul tavolo e discutiamone per trovare la sintesi e andare avanti” è l’appello della Anselmo a poche ore dalla ripresa delle votazioni. Il programma prevede che l’Ars si riunisca di nuovo alle 16 con l’obiettivo di approvare il bilancio regionale e iniziare subito dopo l’esame della Finanziaria. Intanto, difficoltà politiche a parte, restano sul tappeto le emergenze economiche. In primis i tagli che stanno mettendo in ginocchio Province e Comuni, ormai a un passo – secondo commissari e sindaci – dal dichiarare il dissesto fermando gli stipendi dei dipendenti. E’ una emergenza che allarma i sindacati: “Una situazione grave che rischia di determinare, a breve termine, un disastro senza precedenti nell’ambito della pubblica amministrazione siciliana” segnalano a proposito della mancata riforma delle ex province Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. “Il governo regionale e l’ARS – dicono i segretari generali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Luigi Caracausi (Cisl Fp) e Enzo Tango (Uil Fpl) - non hanno più alibi. Servono risposte immediate sia sul piano del nuovo assetto istituzionale e funzionale che sul piano finanziario”. I segretari puntano il dito anche contro il documento congiunto dei commissari straordinari, che hanno annunciato al governo licenziamenti di precari ed esuberi fra i dipendenti di ruolo. “Un documento sullo stato dell’arte degli enti – scrivono - nel quale i commissari paventano di fatto licenziamenti di massa, dimostrando in maniera palese di portare a compimento il disegno che è stato loro affidato dal governo regionale dal momento in cui questa storia è iniziata tre anni fa”. Per Palazzotto, Caracausi e Tango “le misure individuate dai commissari per risolvere le problematiche connesse alla sopravvivenza ed al ritorno alla piena funzionalità di questi enti sono quelle che il sindacato ha richiesto sin dal principio, da quando ha posto la stretta connessione fra funzioni, personale e risorse. Oggi – scrivono - il richiamo da parte loro agli organi istituzionali dai quali hanno ricevuto il mandato di liquidazione delle ex Province, costituisce l’ennesimo schiaffo ai lavoratori che come sindacato non possiamo che rispedire al mittente chiedendo che si proceda senza più indugio all’approvazione definitiva della riforma ed al pieno sostentamento finanziario degli enti. Nei prossimi giorni – concludono Palazzotto, Caracausi e Tango - lanceremo nuovamente l’iniziativa di mobilitazione generale in difesa di questo importante segmento del servizio pubblico affinché si recuperi funzionalità per garantire ai cittadini servizi come la manutenzione delle strade, delle scuole e l’assistenza ai disabili, insieme a tanti altri”.