ROMA. «Voglio dare atto al presidente Renzi di essere andato, nella vibrata replica al mio intervento, dritto alla sostanza dei temi oggetto di dissenso, senza che nelle sue parole vi fosse la minima traccia di quell'alone che invece in questi casi sembra appassionare tanto i commentatori politici. Perchè Monti avrà sferrato questo 'attaccò a Renzi? Che cosa ci sarà sotto e, ancor più, dietro? E i mandanti? Poichè oggi vedo pericoli di 'usò spregiudicato dell'Europa nelle battaglie interne per il consenso, sto intervenendo nel
dibattito in vari Paesi europei per fare quel poco che posso per contrastare questa tendenza. In primo luogo lo faccio, e continuerò a farlo, nel mio Paese. Credo però che il consenso tra me e il premier sia più ampio di quanto egli abbia affermato». Lo scrive l'ex premier Mario Monti in una lettera al Corriere della Sera.
«Ritengo anch'io che 'l'Europa, ad un certo punto, si è fermatà e che essa oggi purtroppo 'vive di tattica più che di disegno strategicò. Una delle ragioni principali è che ai Consigli 'le priorita' sembrano essere più dettate dall'urgenza di rispondere alle questioni mediatiche, che non da un disegno strategico sul futuro dell'Europà», scrive Monti.
«Ritengo poi che, in un periodo in cui tanti invocano un pieno recupero della sovranità nazionale, il presidente Renzi e io stiamo dalla stessa parte sulla questione più profonda di tutte, quella appunto della sovranità», osserva Monti. «Vi è un altro punto di consenso tra noi, e cioè che la crisi economica europea di questi anni abbia avuto cause europee e internazionali, indipendenti dall'Italia».
«Ci sono certo delle divergenze tra il presidente Renzi e me. Ci sono state occasioni, sempre pubbliche, per dibatterne. Altre ce ne saranno», prosegue Monti. «Ad eventuali futuri dibattiti mi accingerò con la piena consapevolezza che, pur non essendo ignaro d'Europa, non possiedo certo la verità. E mai dirò che 'non accetto lezioni'».
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