Lunedì 23 Dicembre 2024

Soldi a enti e teatri nella Finanziaria
Pronti contributi per 186 milioni

PALERMO. Un milione e 400 mila euro per il personale dell’ente Fiera del Mediterraneo, 10 milioni per l’Irsap, 4,9 milioni per l’Istituto regionale della vite e del vino, due milioni per l’Istituto di incremento ippico di Catania. Sono alcuni dei contributi previsti in Finanziaria e inseriti nel cosiddetto Allegato 1, un elenco di spese dei vari assessorati nel quale si trovano decine di enti regionali e iniziative varie. In totale i contributi ammontano a 186 milioni. Nell’Allegato 1 erano inizialmente finite pure associazioni e sigle molte delle quali vicine alla politica e sostenute negli anni con contributi a pioggia. Questi enti sono poi stati inseriti direttamente in Finanziaria ma il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha cancellato la norma sostenendo che i contributi vanno assegnati tramite bando per garantire maggiore trasparenza. Nell’Allegato 1 restano comunque diverse voci di spesa. Tra i capitoli maggiormente penalizzati c’è quello destinato ai gestori delle riserve naturali, per i quali sono previsti 1,7 milioni per il 2016, meno della metà rispetto ai 4,5 milioni del 2015. Calano a 13,9 milioni anche i trasferimenti a riserve e enti parco per il personale assunto per gestione e vigilanza delle aree. Cala da 13 milioni a 12,4 il contributo in favore del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. Circa 400 mila euro in meno - 7,986 milioni invece di 8,406 – alla Fondazione Orchestra sinfonica siciliana. L’Istituto del dramma antico riceverà 574 mila euro nel 2016 invece dei 604 mila stanziati per il 2015. Al momento azzerato il capitolo per il Centro regionale per la progettazione e il restauro presso l’assessorato ai Beni culturali. Confermati invece i 21 mila euro di contributo allo Svimez e i 113 mila euro per il fondo destinato alle vittime di richieste estorsive. INSORGONO GLI ENTI ESCLUSI. “Il fatto che tra gli enti di produzione musicale l’unico che sembri azzerato sia il The Brass Group fa apparire con evidenza che per il Governo della Regione la parità di genere sia una questione che attiene più all’orientamento sessuale, alle religioni, alla razza che alla musica. Sembra infatti che per quest’ultima il Governo abbia le idee molto chiare: i generi musicali in Sicilia, sul piano produttivo, siano quelli puri: la lirica e la sinfonica. Punto. Il jazz e le musiche di origini afroamericane, essendo generi bastardi, non avrebbero diritto di cittadinanza. Anche se il Parlamento siciliano si è più volte espresso di parere contrario”. Sono le accuse dei cinquanta lavoratori della Fondazione The Brass Group, divisi fra orchestrali, docenti e personale amministrativo, che hanno appreso del nuovo azzeramento della Fondazione nel bilancio della Regione Siciliana. Una scelta ancora una volta molto grave alla luce delle tante attività che hanno rimesso la Fondazione, nonostante i ripetuti tentativi messi in atto per cancellarla dalla geografia delle attività siciliane, tra gli enti più produttivi sul fronte culturale regionale. I continui Sold Out del Real Teatro Santa Cecilia ne sono la prova certa.

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