Finanziaria, niente prestiti agevolati per i dipendenti regionali in servizio o in pensione
PALERMO. Sfuma la possibilità per i regionali in servizio o in pensione di attingere a buonuscita o trattamento di fine rapporto per accedere a prestiti agevolati. Una norma spuntata a sorpresa nella Finanziaria approvata in commissione Bilancio all’Ars prevedeva l’utilizzo di una parte di queste somme per prestiti in favore del personale regionale collocato in quiescenza, in misura non superiore al 90 per cento delle somme spettanti a titolo di indennità di buonuscita o del trattamento di fine rapporto. Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha stralciato la norma. Dunque salta anche la possibilità di utilizzare le somme per prestiti in favore del personale in servizio “per spese per studi universitari e post universitari per i figli, nella misura massima di 20 mila euro per figlio”, fermo restando "il limite del 70 per cento dell’ammontare dell'indennità di buonuscita o del trattamento di fine rapporto maturato alla data di presentazione dell'istanza”. La concessione del prestito in favore del personale in servizio, per studi universitari e post universitari per i figli, sarebbe stata rimborsata mediaNte trattenuta di un quinto disponibile dello stipendio. LE ALTRE NORME STRALCIATE. Disco rosso anche per la cosiddetta tabella H, con l'elenco dei contributi a enti e associazioni. Ardizzone ha sottolineato che la tabella H è in contrasto col deliberato che prevede un bando generalizzato per l'assegnazione delle risorse e con le decisioni assunte in passato dalla Corte dei Conti e dall'ufficio dell'ex commissario dello Stato con le sue impegnative. Alla luce dello stralcio il governo dovrà rivedere le tabelle della manovra la cui discussione generale è rinviata a domani, mentre il termine per gli emendamenti è fissato a venerdì alle 20. L'Ars dovrebbe cominciare a votare le norme della manovra a partire da lunedì prossimo con l'obiettivo di approvarla entro fine mese, alla scadenza dell'esercizio provvisorio. Stop alla soppressione della commissione regionale urbanistica, alle iniziative per la promozione di start up-restart e all'integrazione scolastica dei soggetti con handicap gravi. Saltano anche la norma sulle associazioni di volontariato di talassemici, quella sul personale medico delle Asp e sui lavori in economia nel settore forestale. Sono alcune delle norme stralciate dalla presidenza dell'Ars dalla manovra finanziaria perché non sono state valutate dalle commissioni di merito prima di essere approvate in commissione Bilancio. In totale le norme stralciate sono 14 più la mini tabella H con le risorse che vanno a confluire in un fondo per "garantire il rispetto della giurisprudenza costituzionale in materia di trasferimenti finanziari della Regione in favore di enti per iniziative sociali e culturali, pure assicurare la trasparenza dell'azione amministrativa". Cassati pure gli articoli sulla dotazione organica degli enti, l'assegnazione ad altre amministrazioni dei testimoni di giustizia, l'accesso on line al registro delle imprese, sle competenze dei dipartimenti Lavoro e Beni culturali, l'estensione al personale biologo delle procedure adottate dall'istituto zooprofilattico per il personale veterinario e addio all'itinerario intercomunale 'i luoghi del lavoro contadino'. "E' una finanziaria di svolta - ha detto il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, a Palermo - Per la prima volta i soldi per coprire la spesa corrente si sono trovati all'interno del bilancio e liberiamo le risorse del Fondo di sviluppo e coesione che potranno essere utilizzate per gli investimenti. Avremo 750 milioni di euro in più per lo sviluppo oltre all'accordo di 2 miliardi e 400 milioni per la Sicilia che potremo destinare al dissesto idrogeologico, ai rifiuti, dei beni culturali e altri settori".