ROMA. «Sull'immigrazione insistete in tanti sulla necessità di dare asilo a chi lo merita, ma anche di impiegare i richiedenti in forme di lavori utili alla comunità (tema da sempre caldissimo e su cui ci hanno sempre richiamati il ministro Poletti e tanti sindaci, soprattutto di piccoli paesi, che dicono: 'Dateci un modo per non lasciarli tutto il giorno a fumare davanti al bar'. Come sempre gli amministratori dei piccoli comuni sono i più dotati di buon senso di tutti)». Lo scrive nella sua Enews il premier Matteo Renzi.
Il post del premier su Facebook - «A me questa storia toglie il fiato, come un calcio alla bocca. Poteva essere una delle nostre figlie. Presa, indottrinata, violentata almeno nella sua mente, forzata. Eppure la volontà dell'uomo, il cuore dell'uomo può essere più forte del terrore. Sentimenti misti: da un lato il dolore per quelle due kamikaze e per le loro vittime. Dall'altro il rispetto e l'orgoglio per la grandezza dell'anima umana che si manifesta in modo luminoso in una dodicenne. Nigeria, mondo, febbraio 2016».
Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua newsletter racconta la storia di una dodicenne nigeriana che ha rifiutato di farsi esplodere con una cintura esplosiva, come le era stato imposto da Boko Haram.
«Non tutti i giornali hanno riportato una notizia che mi ha sconvolto. E anche commosso. Una bambina, una ragazzina di 12 anni, viene imbottita di esplosivo con altre due coetanee da Boko Haram. E lasciata nei pressi di un mercato nigeriano con l'ordine secco: fatevi esplodere. Difficile capire - racconta il premier - cosa succede. La bambina ha dei dubbi. Forse ne parla con le compagne. Magari immagina che lì in quel mercato possa esserci qualcuno che conosce. O più semplicemente ha paura. Un clic la separa dalla morte più atroce. Bisbiglia qualcosa alle sue amiche. Forse prova a fermarle. Chissà cosa passa nel suo cuore in quel momento. Che vertigine pazzesca deve attraversare quella giovane vita, a un passo dall'orrore. Alla fine decide di togliersi la cintura. Ma le due coetanee, no. Loro si fanno
saltare in aria. Muoiono sessanta persone. Arrivano i soccorsi. Caos. E finalmente la polizia trova uno scricciolo in un angolo che racconta la storia più incredibile. Non le credono. Finchè lei non li porta a vedere dove ha abbandonato la cintura esplosiva».
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