ROMA. «Miglioramenti in aula sono possibili, però niente stravolgimenti o stralci». Lo afferma in un'intervista al Messaggero Luigi Zanda, capogruppo del Pd al Senato, a proposito del ddl Cirinnà sulle unioni civili, definendo «importante la libertà di voto ai parlamentari grillini che viene data per la prima volta». Zanda spiega che «Grillo con qualche anno di ritardo ha scoperto che anche nei suoi gruppi parlamentari la democrazia può aiutare la politica. Sinora ha applicato nel suo partito una disciplina militare e ha perso 19 senatori. Invece è corretto che sui temi etici un partito abbia una linea e la esprima lasciando libertà di voto laddove ci sono posizioni diversificate. Poi c'è un dato politico».
«La settimana scorsa si parlava di passi indietro o passi di lato di Grillo», aggiunge. «Invece lui rimane il leader». Zanda crede che «nessuno dei gruppi parlamentari su questo tema sia militarmente compatto. Nella gran parte c'è una maggioranza vera a favore della legge sulle unioni civili». Il capogruppo è convinto che il provvedimento passerà visto che «è esclusa l'adozione per le unioni civili, tranne nel caso del figliastro». «Noi del Pd in assemblea e all'unanimità ci siamo detti favorevoli al voto palese. Tutti i nostri senatori hanno espresso in maniera trasparente la loro opinione. Non abbiamo bisogno del voto segreto e ci farebbe piacere che non ce ne fossero».
Non gli risultano manovre contro il governo, aggiunge, «ma il Parlamento non è insolito utilizzare il voto segreto per manovre politiche. Anzi, è una delle degenerazioni del voto segreto». «Con il Ncd abbiamo alleanza di legislatura sino al 2018. Sono al governo con noi, hanno ministri, vice, sottosegretari, presidenti di commissione. Votiamo insieme la fiducia al governo, votiamo le leggi. Francamente non mi sembra drammatico avere opinioni diverse su un singolo articolo di una legge, seppur importante».
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