PALERMO. Una «contro-finanziaria», appena 25 articoli, che mantenendo i saldi invariati rispetto alle previsioni contenute nel testo del governo Crocetta, prevede più fondi ai comuni, la soppressione di alcuni enti (Iacp, Esa, Consorzi di ripopolamento ittico e Aran e altri), la liquidazione di Riscossione Sicilia col trasferimento del ramo d'azienda e del personale a Equitalia, finanziamento del credito d'imposta con la previsione di 2mila assunzioni tra gli under 50, nuovi mille cantieri di lavoro destinati agli enti di culto e ai beni immobili pubblici, 15 mln di euro per le scuole private e paritarie.
Il disegno di legge è stato elaborato da Forza Italia e presentato in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni dal capogruppo Marco Falcone e dai deputati regionali Franco Rinaldi e Vincenzo Figuccia. «Depositeremo a ore il ddl in commissione Bilancio e chiederemo che venga associato al testo base del governo - ha detto Falcone - Se il governo non volesse tenerlo in considerazione ovviamente presenteremo le norme come emendamenti».
Falcone ha sottolineato che «si tratta di un disegno di legge con norme di sviluppo, a favore dell'occupazione ma anche di contenimento della spesa e in sostegno dei comuni ai quali il governo invece vuol togliere 100 milioni di euro rispetto al plafond dell'anno scorso».
Un tetto di 135 mila euro lordi all'anno per i dirigenti generali della Regione ma anche di tutti gli enti collegati e vigilati e l'allineamento anche delle pensioni di reversibilità, superiori a 40mila euro, a quelle dello Stato, così come è stato già fatto per gli altri trattamenti pensionistici dei dipendenti regionali.
Sono due delle norme contenute nella "contro-finanziaria" depositata da Forza Italia in commissione Bilancio dell'Ars. "La norma prevede che il tetto delle retribuzioni dei dirigenti - ha spiegato il capogruppo di Fi Marco Falcone - non può essere superiore al 50% dell'indennità del deputato regionale, che è pari a 79.200 euro lordi all'anno".
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