Lunedì 23 Dicembre 2024

Unioni civili, Boldrini: "Stepchild adoption? E' doverosa"

ROMA. Sulle unioni civili Laura Boldrini scende in campo e difende la stepchild adoption. Il giorno dopo le cento manifestazioni «arcobaleno» in tutta Italia per chiedere l'approvazione del ddl Cirinnà senza mediazioni e nella ormai continua guerriglia trasversale che spacca partiti di maggioranza ed opposizione, la presidente della Camera si schiera a difesa dell'adozione del figlio del partner: uno dei punti più controversi tra la sinistra ed i centristi e che può rappresentare una pericolosa mina anche nella navigazione della maggioranza di governo. «Quando il partner muore ed il figlio resta solo, il partner ha il dovere di occuparsi del figlio. È quasi naturale che questo dovere si traduca in un diritto. Se è un dovere naturale perchè non deve essere anche un diritto?», si chiede Boldrini, secondo cui dopo le manifestazioni di ieri sulle unioni civili «ora c'è ancora più responsabilità sui parlamentari per riuscire a fare un percorso che porti ad una legge che non deluda le aspettative». Parole che scatenano la reazione della Lega e di chi in Forza Italia tiene duro sul formale "no" annunciato da Silvio Berlusconi al ddl Cirinnà, anche se ai forzisti dissidenti è stata di fatto assicurata libertà di coscienza. Per il capogruppo della Lega alla Camera, Massimiliano Fedriga, sulla presidente della Camera dovrebbe addirittura intervenire il Capo dello Stato. «Boldrini è arbitro e se l'arbitro è così di parte - osserva l'esponente del Carroccio - non è garantita in alcun modo l'imparzialità. Mi auguro che il presidente della Repubblica rivolga al più presto un richiamo formale». Critico con la terza carica dello Stato anche Gaetano Quagliariello. Il fondatore del movimento Idea punta il dito contro «alcune sortite di alte cariche istituzionali alle quali chiediamo - dice - se non la terzietà su un tema che tocca le più profonde convinzioni, almeno lo sforzo di non dire sulla stepchild adoption sciocchezze di merito che non trovano riscontro nella legge vigente e non stanno nè in cielo nè in terra». E durissimo è anche il forzista Lucio Malan accusando la presidente Boldrini, di essere «fuori luogo e fuori logica». Intanto, ci si prepara alla battaglia parlamentare, con i Cinque Stelle e SI che non accettano compromessi al ribasso, e sostenendo il testo originario del provvedimento, Forza Italia formalmente schierata sul no anche se lascia libertà di coscienza, e Ncd che dice no a qualsiasi limitazione nel numero di emendamenti al testo. In pista sostanzialmente tre opzioni: l'emendamento del renziano Marcucci che porterebbe all'azzeramento di tutti gli altri emendamenti non conformi al testo originario (il cosiddetto «canguro»), gli emendamenti di mediazione del Pd Giuseppe Lumia, e quelli dei cattodem. Con un occhio al 'family day', la manifestazione dei «contrari» di sabato prossimo cui Angelino Alfano non parteciperà fisicamente in quanto ministro dell'Interno; anche se assicura che sarà in piazza «con la mente e con il cuore».

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