Lunedì 23 Dicembre 2024

Stretta di Matteo Renzi sulle Unioni civili: "Per il Pd è una riforma non rinviabile"

 ROMA. «Siamo rimasti l'unico paese dei 28 senza una disciplina sulle unioni civili, è fondamentale che si chiuda cercando il più possibile di ascoltarsi e rispettarsi ma poi si sappia che ad un certo punto si vota e sui temi etici ci sarà libertà di coscienza come doveroso che sia. Il compromesso non è lo strumento per non arrivare a chiudere. Sono giuste tutte le posizioni ma si sappia che per il Pd la riforma è irrinviabile». Matteo Renzi, alla direzione del Pd, ribadisce la determinazione a chiudere sulle unioni civili. Resta la sfida dei Cattodem sulle Unioni Civili che si traduce anche negli emendamenti al ddl depositati in Senato. Seimilacento, di cui cinquemila della sola lega, una sessantina del Pd e nove dell'ala cattolica Dem. Tra questi restano i due, annunciati nei giorni scorsi, sulla trasformazione della stepchild adoption in "affido rafforzato" e sul "divieto della pratica di surrogazione di maternità" realizzata da un cittadino italiano all'estero introdotto, nella proposta di modifica, all'art.4 del ddl. Rispetto a quanto annunciato non si prevede, né per chi realizza la maternità surrogata né per chi la organizza, alcun inasprimento delle pene. Parlando delle prossime comunali nella capitale, il premier ha detto: «Dopo quello che è successo a Roma è difficile, ma credo che si possa vincere facendo una sfida vera sui problemi concreti della città. Chiunque vincerà le primarie, otterrà un sostegno forte del nostro partito». Matteo Renzi torna a parlare anche delle tensioni fra Italia e Bruxelles: «È il tempo della politica e l' Europa o recupera una dimensione ideale o rischia di cadere sotto i colpi di un approccio burocratico. Lo diciamo non perchè siamo i 'pierini' dell'Europa, ma perchè siamo quelli che vogliono un ideale europeo. Non è pensabile - ha sottolineato - che le regole non valgano per tutti i Paesi allo stesso modo e ci siano due pesi e due misure nella loro applicazione».  

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