ROMA. «La missione è compiuta. E grazie a noi la storia ricorderà che anche il centrodestra è stato artefice della grande riforma. Perchè noi - che siamo tra i padri della nuova Costituzione - con il nostro voto al Senato abbiamo rappresentato quel popolo di centrodestra e di moderati che per venti anni ha chiesto il rinnovamento delle istituzioni. La nascita della Terza Repubblica». Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano in un'intervista.
La "missione" non è finita, sottolinea, ma "la corsa al referendum d'autunno "segnerà" un nuovo schema bipolare: da una parte chi lavora al cambiamento, dall'altra chi mira allo status quo". "Una legislatura nata moribonda si è trasformata nella più importante stagione della storia repubblicana dopo la Costituente. Uno strappo doloroso ha dato frutti", sottolinea il leader di Ncd.
"Non crediamo che il referendum sarà un plebiscito, bensì un grande moto di popolo schierato per il cambiamento. In tal senso la nostra campagna referendaria avrà una sua specificità: i comitati per il 'Si" - che costituiremo in tutte le province - non saranno guidati da esponenti politici ma da rappresentanti delle categorie professionali". Poi chiarisce: "La maggioranza per le riforme non è la maggioranza di governo. Di questa formula noi possediamo il copyright: perchè senza di noi non ci sarebbe questa legislatura, senza di noi non ci sarebbe questo esecutivo, senza di noi non ci sarebbero queste riforme. Che Verdini ha votato in coerenza con il patto del Nazareno".
Tuttavia Alfano rileva che "il gruppo Ala in Parlamento non ha mai votato la fiducia al governo e che il governo ha sempre ottenuto la fiducia senza i voti del gruppo Ala". Quanto all'ipotesi di un'alleanza per le elezioni politiche, il ministro spiega che i "destino" di Ncd andrà deciso dopo il referendum. "E sono certo che allora saremo in tanti a decidere insieme. C'è tempo: le elezioni sono lontanissime", "punto sul 2018". Quanto al braccio di ferro con l'Europa, Alfano è convinto che "vanno difesi gli interessi nazionali senza tagliare i ponti con l'Europa".
"Da politico ricordo di far parte di un governo che deve portare a casa due risultati: sulla
flessibilità economica e sui flussi migratori. Il resto fa parte di un confronto aspro che è la cornice della trattativa". "l Ppe su questa linea ci ha dato una mano. Weber l'ha fatto nei
passaggi decisivi".
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