Lunedì 23 Dicembre 2024

Pubblica amministrazione, via libera al decreto anti-fannulloni: multe e licenziamenti

ROMA.  Via libera ai primi undici decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione. E' il pacchetto più corposo di norme approvato nelle oltre due ore di riunione del Consiglio dei ministri convocato "in notturna" a Palazzo Chigi. I decreti attuativi, che passeranno ora al vaglio del Parlamento, prevedono interventi che vanno dal taglio delle partecipate, alla stretta sui licenziamenti dei "furbetti" della P.a., dalla riforma dei porti all'accorpamento del corpo Forestale ai Carabinieri. Il Cdm ha inoltre approvato la riforma delle classi di concorso, attesa dagli insegnanti. E ha approvato le annunciate nomine di Carlo Calenda alla guida della delegazione italiana a Bruxelles e di Maria Angela Zappia, attuale ambasciatrice presso la Nato, a nuovo consigliere diplomatico di Palazzo Chigi. Una conferenza stampa di Matteo Renzi con i ministri Marianna Madia e Stefania Giannini è in programma alle 9 di questa mattina. Non prima della mattinata dovrebbe giungere anche il comunicato stampa del Cdm. I "furbetti del cartellino" possono essere chiamati a rispondere anche per danno di immagine, cosa già prevista dall'ordinamento ma ora viene quantificato anche il valore di partenza della multa: «L'ammontare del danno risarcibile è rimesso alla valutazione equitativa del giudice anche in relazione alla rilevanza del fatto per i mezzi di informazione e comunque l'eventuale condanna non può essere inferiore a sei mensilità dell'ultimo stipendio in godimento, oltre interessi e spese di giustizia» si legge nel testo del decreto attuativo della riforma Madia. Il testo, un solo articolo, detta anche i tempi: «La Procura della Corte dei conti, quando ne ricorrono i presupposti, emette invito a dedurre per danno d'immagine entro tre mesi dalla conclusione della procedura di licenziamento». L'azione di responsabilità è esercitata, viene aggiunto, «entro i centoventi giorni successivi alla denuncia, senza possibilità di proroga».

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