Lunedì 23 Dicembre 2024

Unioni civili, i cattolici tra Family Day e preghiere

ROMA. Cattolici mobilitati su tutti i fronti contro il ddl Cirinnà. Se il Family Day del 30 gennaio resta l'evento principale in calendario, alcuni si stanno organizzando in maniera diversa, con veglie di preghiera, messe, adorazioni eucaristiche. A Roma sono attese "oltre un milione di persone" dice il portavoce del Comitato organizzatore Massimo Gandolfini. Ma al momento le adesioni corrono attraverso comitati trasversali, quale è appunto 'Difendiamo i nostri figli'. Dei movimenti cattolici a scendere apertamente in campo è stato solo il Cammino Neocatecumenale e il fondatore Kiko Arguello ha anche riferito di aver ricevuto una telefonata dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, che lo invitava a prendere parte all'evento. "Di Comunione e Liberazione - dice ancora Gandolfini, per fare un esempio - ancora non so nulla". Il 20 giugno scesero in piazza molti appartenenti a Cl, senza però la 'benedizione' della guida spirituale, don Julian Carron. In ogni caso forse non ci sarà una lista delle associazioni cattoliche aderenti, un po' perché l'attesa è quella di una partecipazione spontanea e trasversale e un po' perché la linea della Cei resta da definire. Dopo il freno di monsignor Galantino, ieri era arrivato invece l'endorsement al Family Day dal cardinale Bagnasco. Di oggi anche l'appello a partecipare di un porporato importante nel panorama della Chiesa italiana, l'arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti. Persona anche molto vicina al Papa. Leggendo il comunicato di Gandolfini alla fine della messa, ha detto ai fedeli: "Fatene tesoro perché il bene della famiglia ci sta veramente a tutti tanto a cuore". Nelle chiese si moltiplicano anche le iniziative di preghiera. Sul web da giorni c'è l'iniziativa "un'ora di guardia", una sorta di staffetta fino al 30 gennaio in cui ci si può 'prenotare' on line mettendo a disposizione un'ora di preghiera per la causa. Nella chiesa Carinola e Santa Croce, a Carinola (Caserta), il parroco, don Enrico Passaro, è invece finito al centro di polemiche perché da due giovedì dedica l'ora di adorazione al Santissimo alle preghiere contro le unioni civili, o meglio "affinché il Parlamento non approvi la legge". "So che qualcuno si è lamentano ma mai con me personalmente. Non sono contro i gay, la penso come Papa Francesco che si è chiesto 'chi sono io per giudicare' - dice il prete - ma ho letto la legge, e c'è un punto che intimorisce me e molti fedeli cattolici, ed è inaccettabile, ovvero quello che lascia aperta la possibilità che una coppia gay adotti un bimbo".

leggi l'articolo completo