ROMA. Al Sud «è il momento per investire», abbiamo sbloccato risorse ferme da anni che vanno sfruttate e ci sono anche i piani. Basta recriminare, e questo vale anche per il Pd. Lo dice il premier Matteo Renzi in un'intervista in prima pagina al Mattino: «Strada facendo discuteremo se si può fare ancora di più». «Noi ci siamo fermati perchè abbiamo rinunciato a cambiare per tempo il Paese», afferma Renzi, e il ministro Padoan «ha ragione: l'Italia per ripartire ha bisogno di consumi interni e di fiducia. Abbiamo una montagna di denaro immobilizzata che, se messa in circolazione, avrebbe un effetto moltiplicatore dirompente sull'economia nazionale. Per questo è vero che se riparte l'Italia riparte il Mezzogiorno. E per lo stesso motivo la legge di stabilità è stata finalizzata a seminare ottimismo».
Ma, aggiunge, riconosco «la necessità di riconoscere al Mezzogiorno un incoraggiamento supplementare. Questa convinzione ci ha indotto a individuare e a far approvare alcune misure ad hoc compatibili con le risorse finanziare del Paese». Renzi elenca un serie di progetti indifferibili: le bonifiche delle Terra dei fuochi e dell'area di Bagnoli, e per le infrastrutture la linea ferroviaria Napoli-Bari, il completamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e la riforma dei porti. «Se noi riusciamo a fare solo una parte di ciò che abbiamo deciso e finanziato, torniamo a essere competitivi», spiega, «se poi basta o non basta al Sud, lo scopriremo solo vivendo. Per intanto, tutti quelli che dicevano che avevo dimenticato il Mezzogiorno adesso sono costretti a dimenticare le loro accuse. Questo non vale solo per i nostri avversari, ma anche per il Pd».
Sul rapporto con l'Ue dice: «Io chiedo che ci siano le stesse regole per tutti. Sono d'accordo con Brunetta (una volta l'anno può accadere anche questo!), quando sottolinea il tema dei due pesi e due misure con riferimento alla Germania che non rispetta i parametri del surplus commerciale: Chiedo che la Commissione sia il garante del rispetto delle regole per tutti».
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