ROMA. Degli otto punti indicati dal protocollo firmato ieri con Regioni e Comuni, secondo il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, i più urgenti «sono due. Il primo - dice in un'intervista al Sole 24 Ore - è il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici. Penso soprattutto al controllo delle caldaie e al rinnovo degli impianti di riscaldamento obsoleti. Poi, la rottamazione dei mezzi privati più inquinanti».
Con risorse da individuare e su cui «lavoreremo a partire dalla prima riunione del Comitato» appena istituito. «Puntiamo - afferma il ministro, parlando di quanto stabilito nell'incontro di ieri - sul modello di un'alleanza forte e nuova tra Comuni, Regioni e Governo. Ci metteremo insieme per affrontare, da una parte, le emergenze che sono sempre più frequenti, anche a causa dei cambiamenti climatici, e dall'altra per far partire le misure strutturali». Anche se i livelli di smog restano alti, osserva il ministro, «non siamo all'anno zero. Il processo deve proseguire ancora, ma dobbiamo tutti partire dal presupposto che negli ultimi anni le polveri sottili sono calate». Al governatore della Lombardia Maroni che chiedeva molto di più Galletti risponde che «l'incontro non serviva a rinnovare di colpo il parco mezzi su rotaia e gomma delle Regioni, ma aveva lo scopo di affrontare un'emergenza per darsi criteri comuni, individuando manovre strutturali per il futuro».
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