PALERMO. Serve più tempo per approvare la Finanziaria: per questo motivo i presidenti dei gruppi parlamentari dell’Ars hanno stabilito che la Regione andrà all’esercizio provvisorio, anche se solo per due mesi. Questo significa che l’approvazione della manovra viene rinviata e la Regione dovrà gestire il bilancio in dodicesimi, cioè dividendo l’intero budget per dodici mesi. Tecnicamente la soluzione consente di avere più tempo per discutere la manovra e non dovrebbero esserci problemi per quanto riguarda proroghe dei precari e pagamento degli stipendi, ma dal punto di vista politico la decisione fa emergere tutti i problemi all’interno della maggioranza e soprattutto rischia di creare tensioni con Roma. Mentre l’Ars discuterà la Finanziaria, infatti, il governo si troverà alle prese con una delicatissima trattativa col governo Renzi per incassare 500 milioni di aiuti che devono ancora arrivare ma sono già iscritti in bilancio. “C’erano le condizioni per evitare l’esercizio provvisorio – dice l’assessore all’Economia Alessandro Baccei – i deputati hanno deciso così, vuol dire che si farà in due mesi quello che si poteva fare entro metà gennaio”. Ma per i deputati della stessa maggioranza serve più tempo. “Risulta evidente – dice Michele Cimino di Sicilia Futura - che il governo Crocetta prima di inviare la manovra finanziaria in commissione bilancio debba approfondire diverse norme con la maggioranza”. E per Giorgio Ciaccio dei Cinque Stelle "il governo voleva scegliere una strada che avrebbe messo a rischio precari e proroghe. Adesso avremo il tempo di approfondire questa Finanziaria corposa che va modificata". "Come avevamo preannunciato - Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars - la maggioranza si è presentata totalmente squinternata alla conferenza dei capigruppo, durante la quale doveva essere stilato il calendario dei lavori d'aula. Purtroppo anche questa volta la montagna ha partorito il solito topolino, un mero esercizio provvisorio di due mesi, che dovrebbe essere presentato domani ma che rischia di non essere approvato entro la fine dell'anno. Di male in peggio dunque, il governo Crocetta naviga ormai a vista, malgrado i tanti annunci e gli innesti di nuovi alleati". Governo battuto all'Ars, stop fondi a Riscossione. Dopo il ko sul Dpef, altra sconfitta in aula per governo e maggioranza. Con voto segreto (36 voti favorevoli e 33 contrari) l'Ars ha approvato un emendamento soppressivo, presentato dal M5s, che cassa la norma del disegno di legge sulle variazioni di bilancio 2015, all'esame dell'aula, che assegnava 2,5 milioni di euro a Riscossione Sicilia, la società incaricata di gestire la riscossione dei tributi e delle altre entrate nella Regione. Contro l'emendamento si era espresso il governo, rappresentato in aula dall'assessore all'Economia Alessandro Baccei, e a maggioranza anche la commissione Bilancio. Applausi sai banchi dei 5stelle quando il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha letto l'esito della votazione.