PARTINICO. La notizia era stata annunciata lo scorso mese di giugno ai microfoni di Ditelo a Rgs. Oggi, trascorsi 164 giorni, il traguardo è ormai quasi raggiunto. Ancora poche settimane di attesa e il Comune di Partinico, in provincia di Palermo, potrà segnare un doppio punto importante nella lotta alla criminalità organizzata e nel campo dell' impegno sociale. È prevista per fine mese la conclusione dei lavori di adeguamento che permetteranno di far nascere, da un bene confiscato alla mafia, un centro dedicato alle donne vittime di abusi e di violenze. «Siamo ormai agli sgoccioli - sottolinea il sindaco di Partinico, Salvatore Lo Biundo -. L' inaugurazione è prevista per fine dicembre anche perché il progetto de ve essere rendicontato alla Regione Sicilia entro questo termine prefissato». In campo 300 mila euro. «Si tratta di un finanziamento sulla vecchia programmazione dei fondi comunitari - sottolinea il sindaco-. Più di due anni fa abbiamo colto l' occasione e abbiamo deciso di presentato un progetto per utilizzare questo bene confiscato alla famiglia Vitale: la famiglia dei boss che per anni hanno imperversato nel nostro territorio». Una doppia vittoria, che ha un sapore ancora più dolce. «Vinciamo su sue fronti - dice Lo Biundo -. Sul fronte della legalità perché riusciamo a restituire alla società civile ciò che i mafiosi hanno tolto. E sul fronte della difesa dei diritti delle donne. Far nascere questo centro di accoglienza e antiviolenza è un modo per dare una risposta a tutte quelle donne che subiscono maltrattamenti. Pochi giorni fa si è svolta la giornata nazionale per ac cendere i riflettori sui numerosi casi di donne vittime di violenza». L' iter è stato semplice e ha toccato diverse tappe: l' approvazione del progetto definitivo, la delibera della giunta comunale e la trasmissione della documentazione presso l' assessorato regionale alla Famiglia, che ha finanziato l' opera. Si è già svolta, infine, la manifestazione d' interesse ed è stata individuata l' associazione che si occuperà della gestione del bene e del centro. «L' associazione si chiama Nido D' Argento - sottolinea il primo cittadino -. Il progetto favorirà la coesione sociale e offrirà un servizio ancora poco conosciuto a disposizione di colore che sono vittime di violenza».