ROMA. Io leader del Movimento? «Sono lusingato, anzi la parola giusta è onorato, del consenso che mi attribuiscono i sondaggi, ma sono sicuro che il Movimento sia più forte di ognuno di noi. Che sia il simbolo a tirare». Lo dice Luigi Di Maio (M5s). «Che non siamo un fuoco di paglia non lo dicono solo i sondaggi. Sono i cittadini a percepire che grazie a noi sta scomparendo lo spread tra le parole e i fatti, quello spread che il governo Renzi contribuisce a innalzare», spiega. «Sul blog oggi (ieri, ndr) abbiamo ricordato come da quando abbiamo cacciato Silvio Berlusconi dal Senato sia iniziato il suo declino. Il suo è un partito personale, noi invece siamo una forza il cui fondatore ha deciso di togliere il nome dal simbolo. Stiamo crescendo, il Movimento non dipende da nessuno. Tanto meno da me». «Noi stiamo semplicemente mettendo fine ai clientelismi e ai privilegi mantenuti dal Pd», aggiunge. «I partiti e i sindacati che hanno fatto le schifezze - e che forse oggi temono di finire sotto inchiesta - sappiano che non ci intimidiranno mandando qualcuno a lasciare sacchetti di spazzatura per le strade. Farò subito un'interrogazione al prefetto di Livorno e al ministro dell'Interno per chiedere di precettare chi non sta lavorando, chiediamo che il servizio essenziale venga svolto come dev'essere».