PALERMO. «Al fallimento del quarto tentativo di governo della Sicilia in tre anni da parte del presidente Crocetta e di una maggioranza sconclusionata e avida di potere, di fronte a risultati disastrosi, Forza Italia dà seguito a quanto preannunciato nel luglio scorso, presentando la mozione di sfiducia nei confronti del governatore, con l'obiettivo di chiudere definitivamente la porta alla peggiore gestione di sempre. Ormai Crocetta è un pupo nelle mani del Pd e dell'Udc, partiti che si stanno mangiando la Sicilia. La mozione di sfiducia è una scelta obbligata alla quale ci richiamano la nostra dignità e i nostri elettori». Lo dice Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia. «L'atto di sfiducia lo abbiamo condiviso e arricchito con tre punti che evidenziano la persistente incapacità di esecutivo e maggioranza - afferma il capogruppo azzurro all'Ars, Marco Falcone -. In primis l'incapacità di Palazzo d'Orleans di spendere i fondi comunitari, con la conseguente restituzione di circa 1,6 miliardi di euro, a fronte degli 8 messi a disposizione da Bruxelles. Quindi il conto consuntivo, che vede diminuite le entrate, diminuiti i crediti, aumentati i debiti e diminuito il conto patrimoniale, cioè la ricchezza della Regione, sino a toccare livelli negativi pari a -819 milioni al 31 dicembre 2014. Infine le inadempienze amministrative e di governo che hanno causato la paralisi dei pubblici appalti, concorrendo a lasciare sulla strada ben 80 mila lavoratori negli ultimi due anni e mezzo». La mozione di sfiducia non è solo rivolta a Crocetta, che rappresenta il passato e la peggiore espressione di una politica urlata, ciarlatana e vanagloriosa, ma nei confronti del Pd, dell'Udc e oggi dell'Ncd, che mantengono in vita questo presidente«, conclude Falcone.