PALERMO. «In cassa saranno rimasti due, forse tre euro...»: l’assessore Alessandro Baccei prova a sdrammatizzare ma quella che si è aperta è la più grave crisi di liquidità degli ultimi anni. Resa ancora più complicata dalla crisi di governo che ha come primo riflesso il congelamento del dialogo con Roma per gli aiuti finanziari. Il nuovo strappo fra i renziani di Davide Faraone, Sicilia Futura di Totò Cardinale e Crocetta, maturato sulla contestata nomina di Luisa Lantieri alla Funzione pubblica, ha provocato irritazione anche a Roma. Sebbene nessuno colleghi ufficialmente i due contesti, mercoledì sera è arrivata a Palazzo d’Orleans una nota di poche righe che annunciava il rinvio del vertice previsto per oggi a Palazzo Chigi. È l’appuntamento sul quale scommettevano da tempo Crocetta e Baccei per strappare l’accordo che vale un miliardo e 400 milioni, indispensabili per varare il bilancio 2016. Ufficialmente il vertice è saltato per un impegno imprevisto del sottosegretario De Vincenti. Ma, a differenza che in altre occasioni, non è stata fissata una data per il nuovo incontro. Tutto resta quindi appeso a un filo sottilissimo. Guerini e Lotti, plenipotenziari del Pd nazionale, non avrebbero gradito la nomina della Lantieri ritenendo violato da parte di Crocetta un accordo che prevedeva una sorta di consultazione preventiva per concordare la scelta del partito a cui assegnare l’ultimo posto in giunta.